Sì, viaggiare
👨🏻💻 Perbacco! #46 - I flussi turistici nelle città, l'accordo sulle emissioni da agricoltura in Danimarca e la protezione delle balene in California
Perbacco! oggi ci porta in vacanza in alcune destinazioni famose.
Un breve giro di ricognizione tra le città che cercano di capire come rendere il turismo più sostenibile, per poi parlare dell’accordo danese sulle emissioni da agricoltura e allevamenti. Si chiude con una bella iniziativa per salvaguardare le balene.
Come avrai capito, anche in questo numero, oltre alla storia di copertina, troverai altri due brevi approfondimenti.
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Buona lettura!
Pistole ad acqua
In questi giorni fa molto discutere il trattamento riservato ai turisti da parte di alcuni residenti di Barcellona.
Seduti ai tavolini di un bar, vengono presi di mira con pistole ad acqua al grido di “Tourists go home!” (Turisti, tornatevene a casa!).
Sabato scorso circa 3.000 persone di oltre 140 organizzazioni sono scese in strada nella città spagnola per protestare contro gli effetti collaterali del turismo di massa.
L'aumento del numero di visitatori sta mettendo sotto pressione i servizi sanitari, la gestione dei rifiuti, le forniture idriche e gli alloggi a spese dei residenti: la gentrificazione che scaccia dai quartieri storici delle città i cittadini meno abbienti a vantaggio dei più ricchi e di chi può trarre profitto dagli affitti brevi.
Il sindaco di Barcelona ha dichiarato che entro il novembre 2028 la città eliminerà le licenze dei 10.101 appartamenti attualmente destinati ad affitti a breve termine, proprio per cercare di restituire quegli appartamenti ai residenti che potranno così affittarli o acquistarli.
Gli albergatori ne sarebbero ben felici, ma chi ha investito in quegli appartamenti non l’ha presa certo bene. Una spinta al mercato degli affitti in nero?
In altre città spagnole come Malaga la musica non cambia.
All'inizio di quest'anno i suoi abitanti hanno espresso la loro frustrazione tappezzando il centro della città spagnola di adesivi sui muri e sulle porte delle case per turisti.
C’erano messaggi piuttosto pacati come "Antes esta era mi casa" (questa era la mia casa) e "Antes esto era el centro" (questo era il centro della città), ma anche altri con toni più accesi come "A tu puta casa" (vai a casa) e "Apestando a turista" (puzza di turista).
Altre proteste ci sono state nelle Isole Canarie, mentre già nella scorsa estate, su alcune spiagge di Maiorca, nelle Baleari, sono comparsi dei finti cartelli affissi dai residenti con la scritta: "Attenzione alle meduse pericolose" e "Attenzione, rocce che cadono". Sotto questi testi in inglese c’era la spiegazione in catalano che tranquillizzava i locali e spiegava il perché del gesto.
In Italia si è discusso molto della scelta di Venezia di istituire la tassa di 5 euro per entrare in città, che potrebbero diventare 10 euro alla fine del periodo di prova. Incassi che dovrebbero finanziare interventi di manutenzione della città e altre iniziative dedicate ai residenti, che però non sono convinti che questa sia una soluzione per evitare la sindrome da città-museo.
E allora andiamo un po’ più a nord, in Danimarca, dove si tenta una via molto diversa per gestire il flusso dei turisti e quello che questo provoca.
Si chiama CopenPay il nuovo programma della città di Copenaghen che premia i visitatori che si comportano in modo responsabile.
A partire dal 15 luglio, i turisti che parteciperanno alle iniziative ecologiche della città, come andare in bici, viaggiare in treno o contribuire alla pulizia di alcune aree della città, avranno dei pass gratuiti per accedere ai musei, noleggiare kayak, avere dei buoni pasto e altro ancora.
Per esempio, chi arriva in bicicletta o in treno alla CopenHill, la famosa pista da sci artificiale costruita in cima a un nuovo centro di gestione dei rifiuti, potrà scendere gratuitamente dalla collina che si trova sul tetto.
La Galleria Nazionale di Danimarca organizzerà laboratori per trasformare i rifiuti di plastica in opere d'arte, mentre la Copenhagen Surf School offrirà un pranzo gratuito ai surfisti che parteciperanno a 30 minuti di pulizia della spiaggia dopo il corso di surf.
L’obiettivo è "trasformare il turismo da onere ambientale a forza di cambiamento positivo" ha detto il responsabile dell’ente per il turismo della città al New York Times.
Si vuole cambiare il modo in cui i turisti si muovono, consumano e interagiscono con la gente del posto, trasformando le “azioni verdi” in moneta di scambio per le esperienze culturali.
Cosa bisogna esibire per dimostrare di aver partecipato al programma?
Bastano i biglietti del treno o le foto mentre si va in bici o si partecipa alle raccolte di rifiuti, ma in generale CopenPay si basa sulla fiducia.
Se dici di averlo fatto riceverai il tuo premio. “Dopotutto, se rinunci a fare del bene al nostro pianeta, l'unico che avrai imbrogliato sarai te stesso” recita il sito di CopenPay.
Copenaghen è terza, dietro a Goteborg e Oslo, nel GDS Index (Global Destination Sustainability Index), un indice che fornisce una valutazione sintetica sull’impegno delle città nel migliorare la strategia di sostenibilità per residenti e turisti.
Spirito di collaborazione, condivisione degli spazi e delle bellezze del posto, fiducia e rispetto reciproco tra turisti e residenti.
Utopia scandinava o fonte di ispirazione anche per altre realtà?
Come cantava Battisti in Sì viaggiare1:
E tornare a viaggiare
E di notte con i fari illuminare
Chiaramente la strada per saper dove andare
Con coraggio, gentilmente, gentilmente
Accordi agricoli
Restiamo un attimo in Danimarca, dove il governo ha annunciato l’introduzione di una tassa sulle emissioni agricole e del bestiame. Un accordo storico che prevede anche una riconversione dei terreni agricoli in zone umide e foreste.
Il provvedimento, il primo al mondo di questo genere, dovrà essere approvato dal parlamento danese ma, intanto, è stato raggiunto un accordo sui contenuti dopo mesi di trattative tra agricoltori, industria, sindacati e gruppi ambientalisti.
La tassa sarà di circa 40 euro per tonnellata di CO2 proveniente da allevamenti, uso di fertilizzanti e altre attività agricole, che aumenterà a circa 100 euro entro il 2035. Per facilitare la transizione, per i primi cinque anni gli agricoltori avranno diritto a una detrazione d’imposta sul reddito del 60 per cento.
Al di là del meccanismo e delle cifre, quello che stupisce di più è proprio la capacità di raggiungere un compromesso tra parti in causa spesso in lotta tra loro.
Lo dimostrano le tante proteste dei mesi scorsi in molti paesi europei che hanno condizionato l’agenda politica delle ultime elezioni europee.
Anche in questo caso alla base c’è la capacità di dialogare, di condividere una visione comune per il bene comune.
Rallentare! Balene in pericolo
Mi ha strappato un sorriso l’iniziativa riportata da sulla sua newsletter Areale della scorsa settimana.
Sotto la spinta della National Oceanic and Atmospheric Administration, un’agenzia governativa statunitense, e del team di Protecting Blue Whales and Blue Skies, un nutrito gruppo di aziende che operano nel trasporto marittimo hanno sottoscritto l’impegno a rallentare la velocità delle proprie navi in un tratto di oceano al largo della California frequentato da migliaia di balene e delfini.
Il pericolo maggiore per questi animali è morire nella collisione con uno scafo. Rallentare la velocità di 10 nodi (o anche meno) riduce il rischio di impatto per le balene del 58% e ha effetti positivi anche sui livelli di inquinamento. Minori consumi, acqua e aria più pulite, meno rumore, meno CO2 emessa.
Il team di Protecting Blue Whales and Blue Skies verifica in modo indipendente i tassi di cooperazione, quantifica i benefici della partecipazione e dà un premio ai partecipanti al programma per incoraggiare l'adozione di pratiche di navigazione sostenibili in tutto il mondo.
Nel 2023 hanno aderito 33 aziende. Alcune molto piccole, altre sono tra le più grandi aziende di spedizioni al mondo, tanto che messe tutte assieme rappresentano il 90% del traffico cargo che passa in quelle zone.
“È come rallentare davanti a una scuola in presenza dei bambini”, hanno spiegato i biologi. Solo che in questo caso i bambini sono le balene.
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Chi sono
Mi chiamo Antonio Di Bacco e aiuto le aziende a capire come trasformare una visione strategica in azioni misurabili, mettendo al centro le persone, l’innovazione e la sostenibilità. 🌍
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È la seconda volta che Battisti mi offre un titolo per un episodio di Perbacco! Era successo pure con Tu chiamale se vuoi emozioni, eppure sono lontano dall’essere un suo fan sfegatato. Mogol colpisce ancora. Eddie Vedder… mandami un segnale! 🎸
Anch'io sono perplessa riguardo alla tassa su Venezia, per il messaggio che fa passare. Come verrà recepito? Pago, e continuo a fare quel che pare a me... ? Il fatto di far pagare siamo sicuri che risolverà il problema alla radice? Copenhagen almeno ci prova, e la strada migliore è proprio quella del coinvolgimento. Il turismo è cosa di tutti 🤨
ciao, grazie di questo numero
è la prima volta che ti leggo e l'ho trovata ricco, mi piace quando si mettono insieme un po' di cose, come tu hai fatto qui
tra l'altro, sono colpita da quello che sta succedendo in Spagna, hanno ragione ... e insieme però sento che questo tipo di turismo di massa, mordi e fuggi, impattante e invasivo, in particolare quello delle navi che scaricano milioni di visitatori a terra per poche ore, sta compromettendo il viaggio, la presenza e l'esperienza di chi vuole stare nei posti in modo sostenibile, leggero e compatibile con la vita di tutti, è predatorio anche nei confronti dei viaggiatori e non soltanto delle popolazioni locali
buona estate e continua così
cristina