14 Commenti

Anch'io sono perplessa riguardo alla tassa su Venezia, per il messaggio che fa passare. Come verrà recepito? Pago, e continuo a fare quel che pare a me... ? Il fatto di far pagare siamo sicuri che risolverà il problema alla radice? Copenhagen almeno ci prova, e la strada migliore è proprio quella del coinvolgimento. Il turismo è cosa di tutti 🤨

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Perfettamente d'accordo. Speriamo a Venezia la tassa non abbia effetti collaterali negativi.

Quando si tratta di coinvolgimento, prima si parte e meglio è perché i risultati si vedranno nel lungo periodo.

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Giusto 👍 Quando dici effetti collaterali negativi, temi qualcosa in particolare?

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Come scrivi tu, intendo quella possibile reazione al biglietto d'entrata, per cui siccome pago mi sento padrone di tutto.

Poi magari succede il contrario e sensibilizza in positivo, ma non credo saranno disponibili dati al riguardo. Ci sono solo quelli sulle entrate in denaro, superiori alle aspettative.

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lug 25Messo Mi piace da Antonio Di Bacco

ciao, grazie di questo numero

è la prima volta che ti leggo e l'ho trovata ricco, mi piace quando si mettono insieme un po' di cose, come tu hai fatto qui

tra l'altro, sono colpita da quello che sta succedendo in Spagna, hanno ragione ... e insieme però sento che questo tipo di turismo di massa, mordi e fuggi, impattante e invasivo, in particolare quello delle navi che scaricano milioni di visitatori a terra per poche ore, sta compromettendo il viaggio, la presenza e l'esperienza di chi vuole stare nei posti in modo sostenibile, leggero e compatibile con la vita di tutti, è predatorio anche nei confronti dei viaggiatori e non soltanto delle popolazioni locali

buona estate e continua così

cristina

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Ciao Cristina, grazie per il tuo contributo e il supporto.

Con le crociere tocchi un punto dolente del settore turismo.

Ci sono alcune iniziative più recenti che cercano di ridurre l'impatto, ad esempio riducendo le emissioni durante la permanenza in porto collegandosi alla rete elettrica portuale, ma il problema c'è e non di immediata soluzione.

Buona estate!

Antonio

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lug 18Messo Mi piace da Antonio Di Bacco

Interessante, anch'io oggi ho approfondito la storia di Copenaghen su 21 Grammi di Turismo :)

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Bello! È un esperimento che di sicuro si fa notare. Vedremo le evoluzioni.

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lug 15Messo Mi piace da Antonio Di Bacco

Gli esempi danesi sono il modello del civismo, fatto di fiducia, coinvolgimento, consapevolezza. Tre cose che aiutano a educarsi da soli.

P.S.

Mi piace molto questo formato, Antonio: aggiunge ancora più freschezza a una newsletter che già ne ha tanta.

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Su certi aspetti diciamo che i paesi scandinavi, compresa la Danimarca, sono un bell'esempio.

Speriamo di andare in scia, anche se ci vuole tempo.

Grazie pure per il commento sul formato.

Vista pure la stagione, questa definizione di freschezza è una bella boccata d'aria. :)

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lug 15Messo Mi piace da Antonio Di Bacco

Non c'è niente da aggiungere, sull'ambiente i danesi sono sempre avanti.

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I paesi nordici hanno iniziato la transizione, specie delle coscienze, già diversi anni fa. Sono sempre un valido terreno di confronto.

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Ottima l'idea di far pulire una zona della città che stiamo visitando. Ma quante scope servirebbero? Dove verranno lasciate dopo la simbolica pulizia di un'area scopabile. Conoscendo gli italiani, avremmo un nuovo "inquinamento da ramazza", le vedremmo ammucchiate in qualche calle o galleggiare in un canale. Meglio il biglietto di ingresso.

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Ciao Roberto.

Concordo con te che per una serie di motivi non sarebbe fattibile lasciare la libera iniziativa ai singoli.

A Copenaghen le iniziative come la pulizia dei canali su kayak vengono organizzate su prenotazione da associazioni che coordinano queste attività.

Mentre fai la gita raccogli anche qualche rifiuto galleggiante. Oppure paghi il biglietto se non vuoi partecipare alla raccolta.

Direi che è la soluzione migliore che lascia libertà di scelta a tutti.

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