Una musica può fare
👨🏻💻 Perbacco! #53 - Basta leggere tra le note del cambiamento climatico
La musica ha il potere di creare connessioni invisibili tra le emozioni, di toccare corde profonde, che a volte risuonano con l’attualità e con ciò che ci gira intorno.
Per questo oggi parliamo di musica, di cantanti e di cambiamento climatico.
Io sono Antonio Di Bacco, aiuto le aziende a capire come rendere la sostenibilità un vantaggio competitivo, e questa è Perbacco! - la newsletter che parla proprio di sostenibilità, etica e strategie d’impresa.
E ora cominciamo questa puntata. Da leggere ma anche da ascoltare.
Dita impazienti
Durante un concerto tenuto il 2 novembre ad Atlanta, in Georgia, la pop star Billie Eilish ha preso il microfono tra una canzone e l’altra per invitare i suoi fan a votare per Kamala Harris.
Ora sappiamo come è andata e non mi interessa addentrarmi su chi e come governerà gli USA nei prossimi anni, ma quando il giornale La Stampa ha pubblicato il video dell’intervento sul canale Instagram, mi sono posto qualche domanda.
Il video era accompagnato da una sfilza di commenti, tutti focalizzati sulla scelta di esporsi da parte della cantante e sul ruolo che deve avere una o un cantante.
Il commento più apprezzato con tanti cuoricini è stato: “Ma se uno paga il biglietto per assistere ad un concerto, mi spiegate perché si deve sorbire la propaganda elettorale? Basta, che strazio.”
Ma la musica, i cantanti, sono così distanti o dovrebbero rimanere distanti dalla politica e da temi caldi come quello della crisi climatica?
Credo ci siano due malattie prevalenti tra gli esseri umani che popolano i social, strettamente connesse tra loro: la superficialità e la polarizzazione.
Quando si scorre il proprio feed sui canali social, la tentazione è spesso quella di agitare le dita per esprimere il proprio parere potere. Non c’è tempo per riflettere, giù dritti ad esprimer sentenze. Ma se si aggiungesse un po’ di contesto…
Billie & Co.
Billie Eilish non è solo una delle pop star più affermate del pianeta, ma anche una delle cantanti più impegnate su temi ambientali e sociali.
Dal 2020 ha eliminato le bottiglie di plastica nei suoi concerti e creato spazi educativi per sensibilizzare i fan. Sui social, si è espressa più volte a favore della giustizia climatica, collaborando con Greenpeace e Fridays for Future.
Il suo merchandising è realizzato con materiali eco-friendly, in linea con il suo stile anti-fast fashion. Vegana da sempre, sostiene i diritti animali e promuove una dieta a base vegetale. Supporta anche movimenti come Black Lives Matter e campagne per la giustizia sociale.
Nel video di All the good girls go to hell (2019), Eilish, con un grande paio di ali nere, cade dal cielo e rimane bloccata nel fango oleoso prima di essere incendiata mentre cammina in mezzo alla strada. Una chiaro riferimento alle cause della crisi climatica e ai disastri che ne derivano.1
Diciamo che se vado ad un concerto di Billie Eilish posso aspettarmi che dia voce anche alla sua anima da attivista, difficilmente a favore di Trump.
Ma lei non è certo un’eccezione. Di artisti che cercano di sensibilizzare su questi temi ce ne sono molti altri.
I Coldplay avevano rinunciato per un certo periodo di tempo a fare tour per ridurre le emissioni fino a riuscire a organizzare il tour "Music of the Spheres" nel 2022, caratterizzato da alimentazione a energia rinnovabile, palchi riciclabili e incentivi per i fan a usare mezzi di trasporto sostenibili, con tanto di rendicontazione sulle emissioni e relative compensazioni.2
I Pearl Jam hanno iniziato dal 2003 a calcolare e compensare le emissioni di CO₂ prodotte dai loro tour, avviando una politica di carbon neutrality attraverso progetti di riforestazione e conservazione in tutto il mondo.
Eddie Vedder, il loro frontman, è spesso attivo in campagne di sensibilizzazione ma anche nelle loro canzoni rendono il messaggio molto esplicito.
Nella foto di copertina dell’album Gigaton (2020) si vede lo scioglimento di un ghiacciaio in Norvegia nel 2014, mentre nel video di Retrograde, canzone dello stesso album, la figura di una indovina nelle vesti di Greta Thunberg, scruta una sfera di cristallo e mette in guardia dai disastri dovuti al cambiamento climatico.3
A fine agosto i Massive Attack hanno portato nella loro Bristol lo spettacolo intitolato Act 1.5 con lo scopo di richiamare alla necessità di agire tutti insieme per restare entro i +1,5 gradi di riscaldamento globale.
E’ stato definito il concerto più green di sempre: alimentato al 100 per cento da energia rinnovabile, dove tanto gli artisti quanto gli spettatori sono arrivati con mezzi di trasporto sostenibili, dove il cibo era vegano, gli spettatori dovevano portarsi bicchieri da casa e i bagni erano in materiale compostabile.
Durante il loro ultimo concerto a Torino ad inizio settembre, la band non ha perso l’occasione per sensibilizzare il pubblico anche rispetto alla pesante situazione che si vive a Gaza e porre gli spettatori davanti a dati di fatto ed interrogativi profondi sul dove stiamo andando. Un vero concerto politico.4
Dalle nostre parti
Se guardiamo agli artisti italiani possiamo citare Jovanotti, che qualche estate fa ha imperversato con i suoi Jova Beach Party, promuovendo messaggi di sostenibilità e rispetto per l’ambiente, ma scatenando anche alcune polemiche su possibili impatti ecologici degli eventi.
Elisa con il tour Back to the Future ha scelto una logistica a basso impatto, con trasporti sostenibili e materiali eco-friendly, collaborando con Legambiente, così come Piero Pelù, da sempre ambientalista e spesso impegnato su temi come l'inquinamento e l'importanza della tutela del territorio.
Anche i Subsonica hanno spesso richiamato i temi legati alla sostenibilità e alla crisi climatica nei loro concerti e nelle comunicazioni pubbliche, con Max Casacci impegnato anche nel progetto Earthphonia in cui rielabora i suoni della natura in melodie, armonie, ritmi e orchestrazioni.5
Dell’impatto ambientale del settore musicale si è fatta interprete l’Associazione dei Produttori Musicali Indipendenti PMI che ha realizzato il Manifesto della Musica Sostenibile6 con un triplice obiettivo:
creare consapevolezza sulla problematica, favorendo l’educazione ambientale dei lavoratori e dei fruitori della musica
promuovere iniziative che riducano l’impatto ambientale dell’intera filiera e che utilizzino la musica come veicolo per sostenere politiche e comportamenti ambientali più corretti
mantenere un dialogo costante con le con le Istituzioni nazionali e locali per sollecitare iniziative propedeutiche alla sostenibilità ambientale del settore musica e favorire il sostegno economico delle imprese che si impegnano su questo fronte.
Il video di Retrogade dei Pearl Jam, dopo aver mostrato gli effetti sul pianeta del cambiamento climatico, si chiude con una insegna al neon che si illumina e su cui c’è scritto: It’s gonna take much more than ordinary love to lift this up. (Ci vorrà molto più dell'amore ordinario per risollevare questo.)
Ci vorrà consapevolezza, pazienza, forza di volontà, azioni concrete e non solo parole da parte di aziende, artisti, noi che siamo consumatori, cittadini, ascoltatori e commentatori sui social.
Ma come direbbe Max Gazzè:
Una musica può fare. Salvarti sull'orlo del precipizio quello che la musica può fare
PS. Se leggendo questo articolo ti sono venute in mente altre canzoni e altri artisti impegnati sul tema della sostenibilità, leggi questa newsletter fino in fondo.
Beluga ribelle
Si dice spesso che la natura si ribella. In questo caso la natura ha assunto le forme di una beluga.
La balena bianca addomesticata, che gli abitanti della costa del nord della Norvegia hanno chiamato Hvaldimir, è balzata agli onori della cronaca cinque anni fa per le diffuse ipotesi che fosse una spia russa. Metteva il naso dappertutto.
Ora un'esperta della specie afferma di ritenere che la balena appartenesse effettivamente all'esercito e fosse fuggita da una base navale nel Circolo Polare Artico.
Vatti a fidare delle balene! 7
Grazie 1000!
Ho iniziato a pubblicare questa newsletter a metà gennaio del 2023, esattamente 20 mesi fa.
Non era un progetto premeditato nel tempo, è stato piuttosto il frutto della mia curiosità, della voglia di sperimentare e della spinta che in qualche modo mi ha dato durante un suo corso sull’argomento.
Ora che le persone iscritte a Perbacco! sono diventate più di 1.000 solo su Substack (che si aggiungono a quelle su LinkedIn), voglio ringraziare proprio chi nel frattempo si è iscritta o iscritto a questa newsletter, che è partita letteralmente da zero.
Visto il tema della puntata e il piccolo traguardo raggiunto, ho iniziato a popolare una playlist su Spotify partendo da alcuni brani citati in questo numero, ma mi piacerebbe che fosse arricchita da chi questa newsletter la sostiene, anche solo leggendola nella propria casella di posta.
Se vuoi suggerire altre canzoni, legate in qualche modo alle sfide ambientali e sociali di questo tempo, scrivi un commento o rispondi a questa newsletter.
Vediamo cosa ne viene fuori. Intanto …grazie 1000!
È tutto per questo numero di Perbacco! Una puntata musicale, come sempre scritta con il cuore. Lo stesso ❤️ che puoi cliccare giù in fondo se ti è piaciuta questa puntata. Puoi anche condividerla con chi potrebbe apprezzarla.
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Per domande o richieste di collaborazione puoi rispondere a questa newsletter o mandarmi un messaggio di posta. Se invece vuoi leggere le precedenti puntate di questa newsletter vai all’archivio di Perbacco!
Mi trovi anche sul mio sito, LinkedIn e Instagram.
Il video di Billie Eilish All the girls go to hell è visibile qui.
I Coldplay pubblicano sul loro sito il report delle loro emissioni e delle azioni di compensazione.
Il video della canzone Retrograde dei Pearl Jam è visibile su YouTube.
Su Rolling Stone un bell’articolo che fa capire cosa significa assistere ad un concerto dei Massive Attack (Torino 2024).
Max Casacci spiega spesso il progetto Earthphonia sul suo account Instagram.
Puoi leggere qui il Manifesto della Musica Sostenibile.
Della balena ficcanaso ne ha scritto la BBC.
Complimenti per il mitico traguardo dei 1000!
Ciao Antonio, ho apprezzato il tuo articolo, si potrebbe citare il recente Vasco Rossi, che esponendosi pubblicamente è passato da icona/ mito a Tossico/demente. Gli Eugenio in Via di Gioia invece, collaborano in modo continuativo con Legambiente, gli Assalti Frontali partecipano alle lotte nel loro territorio ...invece Lorenzo Jovanotti mi è scaduto parecchio dopo aver dato dei nazisti del clima a Greenpeace e Legambiente, per promuovere i suoi interessi ha dato una grossa mano ai loro detrattori e da allora non lo seguo piu