8 Commenti
giu 14Messo Mi piace da Antonio Di Bacco

Ciao Antonio. Ti commento tre link:

1. Elefanti: favoloso! Un assaggio di quello che l'IA aveva già promesso, ovvero aiutarci a comprendere il linguaggio animale. Sarebbe fantastico se prima di morire potessimo vivere un'epoca in cui comunichiamo con loro;

2. Donne in Wikipedia: adoro! Queste donne sono la rappresentazione concreta della frase "sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo" ;

3. Rifiuti spaziali: ogni volta che se ne parla e si nominano le nuove imprese di spazzini spaziali impazzisco, perché c'è un manga bellissimo che ha previsto e raccontato tutto questo: si chiama Planetes, è del 1999. Se non lo hai letto ti consiglio di recuperarlo (Panini ne ha fatto una bellissima edizione completa) e dopo di guardare anche l'anima, che fa una narrazione alternativa ma altrettanto stupenda.

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Ciao Giuseppe, grazie per gli spunti.

Sul tema dei rifiuti spaziali non escludo di scrivere prima o poi una puntata, anche perché ho lavorato 8 anni nelle telecomunicazioni satellitari.

Un mondo affascinante per certi versi, con gli immancabili effetti collaterali.

Sulla possibilità di parlare con gli elefanti non oso immaginare il contenuto della conversazione! :)

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giu 15Messo Mi piace da Antonio Di Bacco

Penso che i possessori di un SUV soffrano di complesso di inferiorità che cercano di superare esibendo qualcosa di grande e grosso.

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Gli ammmericani insegnano.

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Grazie Antonio per questa puntata: io per i SUV provo proprio un fastidio viscerale, anzi diciamo pure un odio. E ogni volta che mi tocca salire sulla mia Clio, già mi dispiace usarla, ma vedendo le strade affollate di questi mastodonti a quattro ruote penso proprio quello che dice il geniale Guzzanti: ci basta 'na macchina, magari elettrica (sperando di riuscire ad avere presto una rete capillare di ricarica); e soprattutto tante tante reti di mobilità pubblica.

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Ciao Andrea! Si fanno sempre notare in strada, ma una volta erano solo una minoranza, ora oggettivamente sono tantissimi.

Il punto è sempre la concezione di città e strada che abbiamo. Una gita ad Amsterdam sarebbe sempre molto istruttiva.

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giu 15Messo Mi piace da Antonio Di Bacco

Vero, la trasformazione di Amsterdam è il segno evidente di come si può ribaltare la prospettiva urbana.

Servono strade più strette con marciapiedi più larghi, alberi e ciclabili in modo che le macchine diventino la parte marginale del flusso di traffico.

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Se sta già succedendo a Parigi che non èuna cittàfacile, non perdiamo le speranze.

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