Dove vai se il SUV non ce l'hai
👨🏻💻 Perbacco! #44 - Se ne vendono sempre di più. Cosa ci spinge ad essere così attratti da veicoli giganti e sempre più inquinanti?
Secondo i dati dell'Agenzia Internazionale dell'Energia (AIE), le vendite di SUV hanno raggiunto un record lo scorso anno, rappresentando la metà di tutte le nuove auto a livello globale.
Se i SUV fossero un Paese, sarebbero il quinto più grande emettitore di CO2, dopo la Cina, gli Stati Uniti, l’India e la Russia.
Un numero gigantesco che conferma la tendenza degli ultimi decenni: il passaggio a vetture sempre più grandi e pesanti.
Le forze trainanti di questa tendenza sono diverse, dal fascino dei SUV come status symbol e dal loro potenziale miglioramento del comfort, alle strategie di marketing delle principali case automobilistiche.
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Diamo i numeri
Oggi, più di un'auto su quattro in circolazione nel mondo è un SUV, la maggior parte dei quali è costituita da veicoli convenzionali con motore a combustione interna. Nel 2023 si contavano oltre 360 milioni di SUV sulle strade di tutto il mondo.
Col passare degli anni la quota di quelli elettrici è destinata al crescere, ma al momento sono solo il 5% di tutti i SUV attualmente in circolazione.
I SUV pesano 200-300 kg in più rispetto a un'auto media e in genere occupano quasi 0,3 mq in più di spazio, emettendo circa il 20% in più di emissioni di anidride carbonica (CO2).
La tendenza verso auto più pesanti e meno efficienti dal punto di vista dei consumi aumenta la domanda di energia, compreso l'uso di petrolio ed elettricità, nonché la domanda di metalli di base e minerali critici necessari per la produzione di batterie.
Rispetto alle auto più piccole, i SUV sono anche associati a maggiori emissioni indirette derivanti dalla produzione dei materiali utilizzati per la loro fabbricazione.
Nonostante i progressi nell'efficienza dei carburanti e nell'elettrificazione, la tendenza verso veicoli più pesanti e meno efficienti come i SUV, ha in gran parte annullato i miglioramenti nel consumo energetico e nelle emissioni ottenuti negli ultimi decenni sugli altri modelli di auto.
A causa dei paraurti più alti, i SUV sollevano anche questioni relative alla sicurezza dei pedoni negli ambienti urbani.
Ma allora perché ci piacciono tanto?
Uno status
Come scriveva qualche tempo fa sulla sua , “in fondo, le auto sono assemblati di materiali ferrosi, vetrosi e plastici (non differenti da un autobus, per capirci) che da sempre il marketing è riuscito a elevare a status symbol, o comunque a un barometro dello zeitgeist difficile da ignorare”.
Un’attrazione che si nutre dell’illusione attentamente confezionata nello spot dell’automobile che deve sempre stupire, far rimanere increduli e sottolineare novità tecniche per lo più incomprensibili, condite con le irrinunciabili offerte e aperture speciali.
Il fascino dei SUV trasuda già dal nome di questa categoria di veicoli. SUV sta per Sport Utility Vehicle, ossia veicolo di utilità sportiva (o veicolo utilitario sportivo).
Strizza l’occhio a chi ha l’anima sportiva, ma anche a chi vuole sentirsi più al sicuro dentro una scatola di metallo più alta e più grossa.
Ma non tira una buona aria per questi modelli, almeno a giudicare dalle ultime iniziative di alcuni paesi e città europee.
Francia, Norvegia e Irlanda hanno istituito o stanno studiando quadri legislativi per contenere la domanda di SUV. Grandi città come Parigi e Lione stanno introducendo tariffe di parcheggio più elevate, destinate specificamente ai SUV nelle aree urbane.
Dopo un referendum cittadino, si è deciso che a partire di settembre nella Ville Lumière il parcheggio per questa categoria di veicoli costerà 18 euro all'ora nei quartieri centrali e 12 euro in tutti gli altri quartieri.
Secondo l’Agenzia Internazionale dell'Energia, il passaggio dalle auto a combustibile fossile ai veicoli elettrici è una strategia chiave per raggiungere gli obiettivi internazionali in materia di energia e clima.
Oltre a questo saranno essenziali anche l'adeguamento degli standard di efficienza del carburante in base alle dimensioni dell'auto e l'investimento in tecnologie innovative per le batterie, in modo da consumare meno materiali, renderle più piccole e più efficienti.
Gli uffici di marketing e comunicazione insieme alle agenzie pubblicitarie sapranno costruire nuove storie da raccontare attorno alla magnificenza degli ultimi modelli di auto da lanciare sul mercato.
Qualcuno però, oltre 10 anni fa, aveva già lanciato l’auto dei sogni: la Fiat ‘Na Macchina. Era quel fuoriclasse di Corrado Guzzanti.
👓 Spunti e appunti
Sulle auto, in particolare di quelle elettriche, avevo scritto poco più di un anno fa anche un altro episodio di questa newsletter: Dalla Tesla ai piedi. Direi che è invecchiato bene. Se non eri ancora da queste parti o non l’avevi letto, lo trovi qua.
Una startup svizzera ha sviluppato i primi bioprocessori con tessuto cerebrale umano. Cellule umane al posto del silicio: un modo per ridurre l’enorme consumo energetico nel campo informatico? (Futuro Prossimo)
Anche Wikipedia deve fare i conti con il gender gap. L’iniziativa di un gruppo di donne spagnole. (The Guardian)
E’ appena uscito il nuovo rapporto di Gallup sullo stato di benessere o malessere al lavoro. Il livello di engagement (coinvolgimento attivo) al lavoro rimane al 23% su scala globale. (Gallup)
Rifiuti spaziali: anche lo spazio ha bisogno della sua economia circolare e di leggi spaziali. (Linkiesta)
Secondo un nuovo studio che sfrutta l’intelligenza artificiale, c’è solo un altro animale oltre all’uomo capace di inventarsi e usare dei nomi per chiamare i propri simili: gli elefanti. (The Guardian)
Si può lanciare un concorso a premi con in palio un jet da combattimento e 6 mesi di hangar in affitto? Discutibile, ma pare sia tutto vero. Lo spot di Liquid Death, la startup che vende acqua in lattina. (via mizionewsletter di )
🎈E per finire in leggerezza…
Un’illustrazione di Matt Blease.
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Ciao Antonio. Ti commento tre link:
1. Elefanti: favoloso! Un assaggio di quello che l'IA aveva già promesso, ovvero aiutarci a comprendere il linguaggio animale. Sarebbe fantastico se prima di morire potessimo vivere un'epoca in cui comunichiamo con loro;
2. Donne in Wikipedia: adoro! Queste donne sono la rappresentazione concreta della frase "sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo" ;
3. Rifiuti spaziali: ogni volta che se ne parla e si nominano le nuove imprese di spazzini spaziali impazzisco, perché c'è un manga bellissimo che ha previsto e raccontato tutto questo: si chiama Planetes, è del 1999. Se non lo hai letto ti consiglio di recuperarlo (Panini ne ha fatto una bellissima edizione completa) e dopo di guardare anche l'anima, che fa una narrazione alternativa ma altrettanto stupenda.
Penso che i possessori di un SUV soffrano di complesso di inferiorità che cercano di superare esibendo qualcosa di grande e grosso.