"Le donne non sono adatte per questo tipo di professione"
👨🏻💻 Perbacco! #37 - L'impatto e l'eredità di Maria Montessori
Da un po’ di tempo, quando vado in libreria, mi stupisco sempre del numero di libri e oggetti che fanno riferimento alla figura di Maria Montessori e al suo metodo.
Il fatto che sia diventato padre poco più di 18 mesi fa ha probabilmente inciso su questa scoperta, avvicinandomi a certi scaffali, ma da una rapida analisi sugli store online, sembra evidente che già solo nella categoria libri si contano oltre 2.000 titoli.
Sono manuali, saggi, biografie, trascrizioni di atti dai suoi convegni, ma oltre ai libri ci sono un’infinità di carte da gioco a tema, agende, calendari, borse con dentro oggetti che dovrebbero richiamare il suo metodo.
Il suo nome è diventato un brand di valore, simbolo di qualità e modernità.
Maria Montessori rappresenta una delle personalità più rivoluzionarie e influenti nella storia dell'educazione moderna che vale la pena approfondire per capirne l’impatto e riconoscerne il valore, a maggior ragione in questo periodo storico e nella giornata dell’8 marzo.
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Rompere le barriere
Nata nel 1870 a Chiaravalle, vicino Ancona, dopo pochi anni la sua famiglia si trasferisce a Roma dove comincia a sviluppare la passione per lo studio fino a completare gli studi superiori alla “Regia Scuola Tecnica”, un istituto tecnico per ragazze.
A 23 anni presenta la sua domanda di iscrizione alla facoltà di medicina, che viene rifiutata in quanto “le donne non erano adatte per questo tipo di professione”. Oltre alle istituzioni, anche la famiglia del padre Alessandro, cattolica e di orientamento conservatrice, minacciava di ripudiarla (e infatti poi lo fece), ma per sua fortuna la madre Renilde era una donna colta e di grande apertura mentale che non smise mai di appoggiarla.
Maria decise perciò di chiedere appoggio all’uomo più potente a disposizione: Papa Leone XIII, che si schierò dalla sua parte dichiarando ufficialmente che “fra tutte le professioni, quella più adatta per una donna era proprio quella di medico.”
Riuscì quindi ad iscriversi e seguire gli studi in medicina rompendo le barriere di genere dell'epoca e diventando una delle prime donne laureate in Medicina in Italia.
Dopo la laurea divenne assistente volontaria nella clinica psichiatrica dell’università di Roma dove assunse presto il ruolo di ispettrice degli istituti per ritardati mentali, dove venivano tenuti assieme sia i bambini con ritardi mentali che gli adulti psicotici, cosa che giudicava un errore madornale.
Non appena capitò l’occasione, accettò di andare nel quartiere di San Lorenzo a dirigere un ricovero per bambini con ritardi mentali.
Anche questa sua decisione venne accolta con sfavore dall’ordine dei medici perché riteneva disonorevole che un loro membro si degradasse ad “assistente sociale”.
È in questo periodo che la sua carriera nella medicina comincia a virare verso quella nell’educazione.
Nel giro di pochi anni i ”ritardati mentali” furono in grado di superare gli esami statali regolari e corrispondenti con la loro classe di età.
L'approccio innovativo di Montessori all'educazione si basa su una visione olistica dello sviluppo umano. Credeva fermamente che ogni bambino possedesse un potenziale intrinseco e che l'educazione dovesse incentrarsi sul supportare lo sviluppo naturale dell'individuo.
Questa filosofia si contrapponeva al modello educativo tradizionale dell'epoca, che era principalmente autoritario e basato sulla memorizzazione.
Tra le sue battaglie c’era anche quella a favore dell'emancipazione femminile. Nel 1896 partecipò al Congresso Femminile di Berlino, in veste di rappresentante dell'Italia, dove fece un intervento, rimasto famoso, sul diritto alla parità salariale tra donne e uomini.
Nel 1906 scrisse sul giornale La Vita un appello in cui invitava le donne italiane a iscriversi nelle liste elettorali politiche, visto che nessuna legge vietava espressamente il suffragio femminile. L'appello fu colto da numerose donne che fecero richiesta in tal senso alle corti di appello delle loro città. Tutte le sentenze si conclusero con esito sfavorevole, fatta eccezione per la città di Ancona, dove dieci maestre ottennero la tessera elettorale, creando un importante precedente e anticipando di quarant'anni la conquista del diritto di voto femminile.
I successi ottenuti in ambito educativo e l’appellativo di “genio” capace di miracoli le diedero fama internazionale, tanto che nei decenni successivi vennero fondate numerose scuole Montessori per bambini “normali”, ma poi con l’arrivo del fascismo vennero tutte chiuse e Maria fu costretta a rifugiarsi all’estero. I regimi totalitari e l’ascolto attivo alla base del suo metodo non vanno molto d’accordo.
Principi del Metodo Montessori
Il Metodo Montessori si fonda su alcuni principi chiave, che insieme formano una filosofia educativa complessiva incentrata sul bambino:
L'educazione come aiuto alla vita - Montessori vedeva l'educazione non solo come trasmissione di conoscenze ma come un supporto allo sviluppo globale della persona.
L'ambiente preparato - Uno degli aspetti più innovativi del suo metodo è l'attenzione all'ambiente educativo. Montessori progettava spazi strutturati e ordinati, ricchi di materiali didattici progettati per stimolare l'apprendimento attivo attraverso l'esplorazione e la scoperta.
Il ruolo dell'educatore - Nell'approccio Montessori, l'educatore non è un trasmettitore di conoscenza ma un facilitatore dell'apprendimento, che osserva e supporta i bambini nel loro percorso individuale di crescita.
L'apprendimento autodiretto e l'autoeducazione - Montessori enfatizzava l'importanza dell'autoeducazione, consentendo ai bambini di scegliere le proprie attività e di lavorare a loro ritmo, promuovendo l'autonomia e l'indipendenza.
Impatto ed eredità
Maria Montessori morì nel 1952 a 82 anni a Noordwijk, nei Paesi Bassi, mentre si trovava presso amici.
L'impatto di Maria Montessori sul mondo dell'educazione è immenso e perdura fino ai giorni nostri.
Il suo metodo ha ispirato la creazione di migliaia di scuole Montessori in tutto il mondo, che continuano a promuovere i suoi principi educativi. Queste scuole sono testimonianza della sua visione innovativa, centrata sul rispetto dei ritmi di apprendimento individuali e sull'importanza di creare ambienti stimolanti e supportivi per l'educazione dei bambini.
Il metodo Montessori ha inoltre influenzato numerosi movimenti e riforme educative successive, anticipando concetti oggi ampiamente accettati nell'educazione, come l'apprendimento basato sul gioco, l'educazione personalizzata e l'importanza del benessere emotivo dei bambini.
Le sue teorie sull'apprendimento attivo, l'autonomia dello studente e l'importanza dell'osservazione attenta da parte degli educatori sono ormai pilastri nell'ambito dell'educazione precoce.
L'educazione Montessori continua a espandersi e ad adattarsi alle nuove sfide educative, integrando tecnologie moderne e approcci innovativi, dimostrando la versatilità e la durabilità del suo contributo pedagogico e contribuendo a formare generazioni capaci di gestire l'incertezza e il cambiamento. Qualità cruciali in un mondo che si trova ad affrontare rapidi cambiamenti ambientali e sociali.
Sulla sua tomba si legge: “Io prego i cari bambini, che possono tutto, di unirsi a me per la costruzione della pace negli uomini e nel mondo”.
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👓 Spunti e appunti
Secondo un nuovo studio, il sostegno pubblico all'azione per il clima è quasi universale, ma le persone sottovalutano sistematicamente l'impegno dei loro pari. (Carbon Brief)
Riforestare le colline di Rio de Janeiro tramite l’uso di AI e droni. Il progetto spiegato da UpLink, la piattaforma di open innovation platform del World Economic Forum. (UpLink su YouTube)
MethaneSat: il satellite delle dimensioni di una lavatrice che ha lo scopo di individuare e svergognare i peggiori inquinatori di metano dell'industria petrolifera e del gas. (The Guardian)
Ma non è che il problema della carne coltivata è che continuiamo a chiamarla carne? (Rivista Studio)
Il nuovo podcast di un eccezionale studioso del mondo delle piante e divulgatore: Stefano Mancuso con il suo “Di sana pianta” podcast. (Spotify)
Internet ci aveva promesso la libertà assoluta, ma le cose non sono andate come previsto. Perché piacciono a tutti le stesse cose? Una bella analisi nella puntata di
intitolata “L’era della monocoltura” di .
📐 Strumenti di lavoro
Più che uno strumento, una risorsa che possiamo coltivare e stimolare tramite alcune tecniche e un po’ di allenamento: il pensiero laterale. Puoi leggere qui un breve approfondimento e scoprire la soluzione del rompicapo dell'elettricista pigro e dei tre interruttori. 💡
🎈E per finire in leggerezza…
Un’opera di M. C. Escher: Cielo e acqua I, 1938, xilografia su carta. Quanti geni in questa puntata!
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La mia maestra alle elementari, benché la nostra fosse una scuola comunale “normale”, adottava il metodo Montessori — ambiente preparato, autoapprendimento, facilitazione da parte sua anziché lezioni da mandare a memoria... Non abbiamo mai fatto dettati, sempre solo testi liberi fin dalla prima elementare, e poi temi dalla terza in poi, ci veniva data la possibilità di aiutarci a vicenda (se un/a compagno/o in classe rimaneva indietro o non aveva capito qualcosa, la maestra chiedeva agli altri se qualcuno fosse disposto a spiegare a parole sue — e funzionava sempre!). Una volta a settimana ci faceva ascoltare dischi di musica classica chiedendoci di disegnare ciò che la musica ci ispirava (unica clausola: niente ballerine o musicisti che suonano, troppo didascalici!). Fin dalla prima elementare anziché fare i lavoretti per Natale, Pasqua, e altre feste più o meno comandate con cartoncino, mollette per il bucato, e colla a caldo, abbiamo imparato a lavorare la creta, facevamo oggetti di ceramica in doppia cottura! È stato bellissimo, e pensavo fosse la normalità per tutte le scuole elementari... Invece poi ho scoperto che purtroppo non è così.
Da grande amante della Montessori non posso che apprezzare questa news. E' incredibile se pensiamo che abbia teorizzato più di cento anni fa e che la scuola non abbia ancora compreso totalmente la sua innovazione.