Giovanna ha 84 anni, è di origine sarda e vive a Torino da circa 60 anni. Ha perso l’amatissimo marito qualche anno fa, ma soprattutto abita al secondo piano, proprio sotto di me.
Dopo anni nella categoria “vicini rispettosi”, negli ultimi mesi il nostro rapporto è evoluto allo status “buoni amici”, anzi la migliore amica di mia figlia di 19 mesi.
Quando si vedono corrono ad abbracciarsi, giocano e ridono sonoramente, ballano al ritmo di You’re the first, the last, my everything di Barry White, ormai stabilmente nella playlist di casa.
Ogni volta che ci viene a trovare, Giovanna ripete che giocare con la piccola le fa bene all’umore, le dà carica, le svolta la giornata. Potrei dire la stessa cosa della piccola di casa, pur se a lei le energie non mancano mai. Anche per noi genitori è una compagnia gradita e di aiuto.
Si discute spesso degli effetti che avrà l’avanzare dell’età media della nostra società. Chi pagherà le pensioni? Chi si prenderà cura delle persone più anziane? Come farle sentire incluse e ancora utili alla società?
Ciao! Io sono Antonio Di Bacco e questo è il nuovo numero di Perbacco! - la newsletter su sostenibilità, strategia, marketing e comunicazione. Se non lo sei già, puoi iscriverti da qui:
Per domande, suggerimenti, richieste di collaborazione o sponsorizzazione, puoi rispondere a questa newsletter o mandarmi un messaggio di posta. Se invece vuoi leggere le precedenti puntate di questa newsletter vai all’archivio di Perbacco!
L’indice di dipendenza
C’è un indicatore specifico che aiuta a capire quanto è “vecchia” una popolazione. Si chiama Old-age dependency ratio, cioè Indice di dipendenza degli anziani: è il rapporto tra il numero di persone che hanno almeno 65 anni su 100 persone in età lavorativa (tra i 20 e i 64 anni). In breve: la percentuale di pensionati rispetto ai lavoratori.
Su questa percentuale incidono i tassi di mortalità, di fertilità e di migrazione. Nei Paesi dell'OCSE, tra cui l’Italia, si è assistito a un prolungato aumento dell'aspettativa di vita che presumibilmente continuerà ad aumentare nei prossimi anni.
Si fanno però meno figli. Gli ultimi dati dicono che in Italia il numero medio di figli per famiglia è arrivato a 1,24 e i flussi migratori hanno rallentato solo marginalmente questo processo di invecchiamento.
L’indice di dipendenza degli anziani per l’Europa si attesta oggi al 35%, con l’Italia al 42%, ma molti paesi europei come Spagna, Polonia, Grecia e Portogallo nel 2050 avranno una percentuale superiore al 70-75%, compresa l’Italia.
Saranno intorno all’80% paesi come Giappone e Corea del Sud, la nazione con il più rapido invecchiamento della popolazione tra i Paesi OCSE.
Sarà necessario intervenire sulle politiche pubbliche, pensioni, sanità, trasporti e infrastrutture e l’impatto sociale sarà crescente. L’inclusione sociale degli anziani sarà un aspetto non trascurabile.
Rimedi tecnologici
A questa esigenza rispondono nuovi prodotti tecnologici pensati per facilitare l’autonomia e la salute di chi è più avanti con l’età. Qualche esempio:
Dispositivi per contrastare il declino fisico come gli occhiali di EssilorLuxottica capaci non solo di correggere la vista, ma anche di migliorare l'udito (dei Ray-Ban con l’Amplifon incorporato) o i dispositivi indossabili che aiutano a camminare
Software per rilevare cadute tramite segnali WiFi o identificare i primi segni di Alzheimer
Robot che aiutano nelle faccende domestiche come fare il caffè o piegare magliette
Una citazione a parte meritano i prodotti pensati per ridurre il senso di solitudine degli anziani, stimolare le interazioni sociali ed evitare l'isolamento sociale.
Il Robot compagno ElliQ aggiunge alle funzionalità audio tipiche del noto Amazon Alexa anche quelle video. Non aspetta passivamente di ricevere un comando, anzi inizia le conversazioni, ricorda ciò che gli è stato detto e cerca di generare empatia e sviluppare un rapporto.
Può giocare a trivia e condurre esercizi di mindfulness. “Fonte inesauribile di compagnia e intrattenimento” dice l’azienda sul proprio sito.
A parte la foto un po’ patinata, la sensazione potrebbe essere quella di parlare con una lampadina.
Ci sono altri prodotti che cercano di umanizzare questi robot o di fargli assomigliare a degli animaletti pucciosi: Lovot è un minirobot “che ti rende felice” girando per casa, mentre se vuoi carezzare e vedere scondinzolare un “cuscino con la coda” puoi acquistare Qoobo.
In Corea del Sud stanno già facendo esperimenti su più larga scala. Le amministrazioni locali stanno distribuendo circa 7.000 bambole robot AI agli anziani e ai pazienti affetti da demenza.
La bambola robot Hyodal costa 1.800$ ed è in grado di tenere conversazioni complete e ricordare agli utenti di prendere le medicine. E’ dotata di un'app e di una piattaforma di monitoraggio web che consente ai caregiver di controllarla a distanza, avvisando quando non viene rilevato alcun movimento per un certo periodo.
Ogni pezzettino della bambola ha funzionalità e sensori dedicati, comprese le orecchie a sventola che se schiacciate fanno partire i contenuti desiderati come quiz, suggerimenti per servizi fisici, musica e altro ancora.
L’interazione tra bambole e persone anziane può sembrare un po’ forzata e inquietante, ma nella cultura coreana le bambole sono molto più accettate che altrove. Spesso sono oggetti di artigianato locale vestite con abiti tradizionali coreani e hanno un significato rituale in alcune festività e celebrazioni, perciò sono spesso prese come souvenir dai turisti.
Effetti e rischi
Ci si può fidare di una bambola che nell’ultimo modello integra ChatGTP? E se soffrisse di allucinazioni?
Il produttore afferma che la bambola “è stata configurata per imitare la personalità di un nipote di 7 anni … le domande relative alla politica e alla filosofia (morte, vita) sono evitate o ricevono risposte neutre e ambigue".
Uno studio scientifico ha accertato che queste bambole possono avere effetti benefici sui sintomi della depressione e sulla qualità di vita di pazienti anziani socialmente isolati e a basso reddito nel breve periodo (3 mesi), mentre ci sono ancora dubbi sugli effetti nel lungo periodo (dai 6 mesi in poi).
Tra le varie preoccupazioni ci sono quelle sulla privacy e sulla sicurezza dei dati, l’impossibilità per una bambola robot di comprendere completamente le emozioni umane o lo stato mentale di una persona, ma anche la possibile dipendenza eccessiva dalle bambole per chi vuole comunque riversare i propri sentimenti su qualcuno o qualcosa, pur se non ricambiato.
Siamo ancora agli inizi, ma un mercato sembra esserci per questo genere di dispositivi e l’AI sarà sempre più potente e capace.
A Piacenza esiste da tempo ABI – Anziani e Bambini Insieme, un centro intergenerazionale che riunisce una casa di riposo, un centro diurno per anziani e un nido d’infanzia.
Nonni e nonne che leggono libri ai bimbi, pasti condivisi, il momento della nanna durante il quale nonni e nonne fanno addormentare bimbi e bimbe cantando una canzone.
I benefici si vedono per tutti. Nonni e nonne migliorano le loro capacità residue, motorie e cognitive, ma soprattutto si sentono ancora utili.
Per bimbi e bimbe l’obiettivo è costruire una generazione aperta non solo alle altre generazioni ma anche alle diversità e specificità di ognuno. Una carrozzina diventa una macchina su cui essere trasportati o da spingere, mentre un bastone può diventare una spada.
L’inclusione non è un concetto astratto. Quella fatta dagli umani per gli umani è, almeno per ora, quella che sembra funzionare ancora meglio.
Se ti è piaciuta questa puntata fammelo sapere cliccando il ❤️ giù in fondo. Se vuoi aiutarmi a migliorare Perbacco! puoi rispondere a 5 brevi domande anonime. Grazie!
👓 Spunti e appunti
Come la Cina ha prima salvato e poi sfruttato Elon Musk. (Il Post)
Il Board di SBTi, rinomata per le certificazioni green, decide di includere i crediti carbonio nei propri criteri. I dipendenti si ribellano: “Dimettetevi tutti!”. Qui in italiano (mio post LinkedIn) e qui in inglese (Financial Times).
Piantare alberi per mitigare la crisi climatica? Piace a tutti, facile da comunicare e bella da realizzare, ma non è così che si risolve il problema. (Linkiesta)
Marks & Spencer investe 1 milione di dollari per far far cambiare dieta alle mucche, con lo scopo di farle ruttare meno e ridurre così l'impronta di carbonio. (The Guardian)
Il primo grattacielo elettrico di New York promette lusso a basse emissioni. (Bloomberg)
Ogni anno vengono prodotte 330 milioni di palline da tennis, la gran parte finisce in discarica dove impiegano 400 anni per degradarsi. Come rendere il processo più circolare? (la Repubblica)
L'intelligenza deludente: l’IA sta entrando nelle nostre vite non è “umana” come ci aspettavamo. (Il Tascabile)
🎈E per finire in leggerezza…
Una madre elefante saluta la figlia. Foto finalista dei Sony World Photography Awards 2024.
Aiutami a far crescere i lettori di Perbacco! e condividi questa puntata.
Chi sono
Mi chiamo Antonio Di Bacco e mi occupo di strategia, marketing, comunicazione e sostenibilità.🌍
Se vuoi capire meglio come ti posso aiutare, contattami.
Mi trovi anche qui: Il mio sito | LinkedIn | Instagram
Se non lo sei già, puoi iscriverti a Perbacco! da qui:
Ne parliamo come realtà di tutti i giorni, ma incredibile pensare che questi robot da compagni appartenessero al reame della fantascienza fino ad appena un paio d'anni fa.