Impronta leggera. Anzi leggerissima
👨🏻💻 Perbacco! #52 - Sostenibilità eterna ed innovazioni funerarie in ottica circolare
Vuoi vedere che ci tocca calcolare l’impronta di carbonio non solo per i viaggi aerei ma anche per il nostro ultimo viaggio su questa Terra?
Domani, 2 novembre, ricorre la Festa dei Morti. Visto che da queste parti parliamo di sostenibilità a tutto tondo, è una buona occasione per parlare di tecniche e processi alternativi proprio quando si passa a miglior vita. Per essere sostenibili fino alla morte in eterno.
Io sono Antonio Di Bacco, aiuto le aziende a capire come rendere la sostenibilità un vantaggio competitivo, e questa è Perbacco! - la newsletter che parla proprio di sostenibilità, etica e strategie d’impresa.
Mossi da indomabile curiosità, oggi seguiamo lo spirito di Halloween e rendiamo omaggio al ciclo della vita. Cominciamo!
Appartamenti per l’eternità
Accaparrarsi un posto al cimitero diventa sempre più difficile.
Me lo ricordano sempre i miei, che per non lasciare nulla al caso, qualche mese fa hanno compiuto l’acquisto appena sono state aperte le vendite: 2 posti nelle strutture appena realizzate dal Comune, proprio per far spazio a nuovi ospiti.
Loculi posizionati né troppo in basso, né troppo in alto, i posti migliori a portata di occhi e mani, così chi verrà dopo potrà passare per un saluto senza troppi sbattimenti.
Pare ci fosse la fila per garantirsi questi nuovi appartamenti per l’eternità.
D’altronde il mercato delle sepolture è stato sempre solido, mai avuto flessioni, anzi. Basato sulla tradizione, specie in Italia, e sul servizio al cliente.
Un mercato valutato oltre 1,7 miliardi di euro e dove a farla da padrone sono sono proprio i servizi tradizionali, pur se optano per la cremazione il 28% degli italiani (250.00 all’anno), con un aumento annuale del 6%.1
Crescono però le preoccupazioni sull’impatto ambientale della combustione delle salme. Secondo la Società italiana dei medici per l'ambiente (Isde) la cremazione provoca l'emissione di monossido di carbonio, acido cloridrico, mercurio, ossidi di azoto, biossido di zolfo, composti organici volatili, metalli pesanti, diossine, policlorobifenili e particolato.
A queste si aggiungono altre possibili sostanze pericolose che derivano dalla combustione della bara e dei tessuti con i quali viene rivestita la salma.
Per questo il Consiglio di Stato nel 2022 ha paragonato gli impianti per la cremazione agli inceneritori di rifiuti, con la differenza che i primi non sono affatto regolamentati, quindi ogni impresa non ha né controlli né misurazioni da effettuare. Ognuno fa un po’ come gli pare.
Ma che si fa all’estero? Facciamo un salto fuori dall’Italia per scoprire quali sono le alternative di sepoltura a basso impatto ambientale e le prospettive per questo settore.
Terramazione
La terramazione è un processo ormai abbastanza diffuso e venduto da molte aziende negli USA, pur se del tutto sconosciuto in altri paesi come l’Italia.
La Recompose di Seattle, un’azienda che opera in questo ambito, tramite il proprio sito web ci spiega in cosa consiste:
Si sceglie il servizio di partenza, cioè un funerale tradizionale o magari anche la veglia funebre nelle strutture messe a disposizione dall’azienda, un po’ come fanno ormai tante imprese funerarie anche in Italia.
Al momento della deposizione, il personale inserisce il corpo in un loculo di compostaggio circondato da una miscela di trucioli di legno, erba medica e paglia accuratamente calibrata e personalizzata per ogni individuo. Il contenitore viene chiuso ma con una regolare immissione di ossigeno e inizia la trasformazione in terra.
Nel loculo, l'energia dei microbi si modifica a livello molecolare, dando luogo alla formazione di un terreno ricco di sostanze nutritive, garantendo che sia benefico per piante e alberi.
Dopo 5-7 settimane, a seconda del corpo, il terreno viene rimosso dal vaso e posto in un contenitore per la stagionatura per altre 3-5 settimane. Ogni corpo compostato crea circa un metro cubo di terreno.
A questo punto non rimane che raccogliere il terreno che ne è derivato e scegliere dove spargere il terriccio. In un bosco? In un giardino?
Ora dalla terra passiamo all’acqua.
Acquamazione
L’acquamazione è un processo di idrolisi alcalina: il corpo viene sistemato per 4 ore in una vasca di acciaio inossidabile, immerso in idrossido di potassio e acqua alla temperatura di 93 gradi centigradi.
Trascorso questo lasso di tempo le ossa sono molto più fragili: vengono schiacciate, ridotte in polvere e consegnate ai parenti del defunto all’interno di un’urna, come avviene per la cremazione.
Alla fine di questo processo non resta più alcuna traccia di DNA. Inoltre i resti liquidi rimasti, ricchi di materia organica, vengono riciclati come fertilizzanti naturali per parchi e giardini.
Quali sono i reali vantaggi per l’ambiente?
Notevole risparmio energetico - Viene utilizzato solo il 10% dell’energia che si spende invece per la cremazione. Per quest’ultima le temperature utilizzate superano spesso i 1.000 °C, consumando elevate quantità di energia.
Nessuna emissione di gas serra - Nel caso della cremazione invece, per ogni cadavere e bara bruciati (alla temperatura di 850 gradi), vengono rilasciati nell’atmosfera circa 200-250 kg di gas serra, che corrispondono a quelle emesse con un viaggio di circa 1.900 km da un'auto diesel.
Non viene prodotto gas metano, come avviene ad esempio nel caso della sepoltura dove il gas può diffondersi insieme ad altre sostanze tossiche (come la formaldeide) e infiltrarsi nella falda acquifera.
Niente perdite - La materia organica non “sfugge” al processo chimico nemmeno in minima parte, al contrario di quanto avviene con alcuni vecchi forni crematori che, durante il processo, rilasciano ceneri nell’aria.
Ok, però questa è l’America.
Torniamo da noi
In Italia tutto questo non è ancora permesso: la legge parla solo di cimiteri e le sepolture sono permesse solo in presenza di una barriera tra corpo e terreno. I cadaveri non possono quindi essere decomposti.
E’ solo possibile utilizzare le ceneri senza disperderle, come concime.
Per questo alcune aziende stanno già proponendo urne pensate a questo scopo. CapsulaMundi propone questa soluzione come un progetto culturale, un diverso approccio al tema della morte.
Vende già una capsula a forma di uovo (delle dimensioni di un foglio A4) che può accogliere le ceneri ed essere piantata nel terreno per farla diventare un albero.
Possono sembrare cose naif, ma in realtà dietro a questi servizi c’è un mercato sempre più florido.
Trend funerari
Nel 2021, il mercato globale delle sepolture verdi è stato valutato circa 572 milioni di $ e si prevede che raggiunga 1.081 milioni di $ entro il 2030, con un tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 8.7%.2
Tra i servizi di maggiore diffusione ci sono i servizi di sepoltura naturale come quelli di Recompose e le casse o urne biodegradabili come quelle di CapsulaMundi.
A spingere sulla crescita ci sono 3 fattori:
la crescente consapevolezza ambientale sugli impatti generati dai metodi tradizionali
le innovazioni tecnologiche come quelle appena descritte
le regolamentazioni favorevoli in alcune regioni come il Nord America, dove sempre più stati (come quello di Washington, che include Seattle) emanano leggi che supportano pratiche innovative ed ecocompatibili
Se guardiamo all’Europa e più nello specifico all’Italia non è escluso che in futuro queste pratiche comincino a diffondersi, ma è evidente che ci sono ostacoli di carattere culturale, religioso e legale.
La speranza è l’ultima a morire, anche quella di lasciare un’impronta leggera. Anzi leggerissima.
Dillo alla vite
Dagli anni '90, la temperatura media in Gran Bretagna è aumentata di 1 grado Celsius. Tutti e 10 gli anni più caldi nel Regno Unito si sono verificati a partire dal 2003, e il 2022 è stato l'anno più caldo mai registrato.
Sembrano variazioni da niente, ma non è così per una vite di pinot nero. Proprio quel grado in più permette di raggiungere i 14 gradi Celsius e di prosperare. Cosa che non accadrebbe se la temperatura fosse rimasta di 13 gradi.
Per questo motivo, nel sud dell’Inghilterra, dove il terreno calcareo e a drenaggio rapido è molto simile a quello che si trova nella regione francese dello Champagne, i coltivatori britannici che coltivano le tre grandi varietà di uva che producono spumante (chardonnay, pinot nero e pinot meunier) sono sempre di più.
Un effetto del cambiamento climatico, che però porta con sé anche maggiore variabilità ed eventi estremi. Un’alternanza di siccità e acquazzoni, ondate di calore ostinate e gelate improvvise, che non risparmia né i raccolti in Francia né quelli in Inghilterra.3
Pecunia non olet
Di calcio e sostenibilità avevo scritto nel numero 1 di Perbacco!, ormai quasi 2 anni fa.
A conferma che la situazione non è poi cambiata molto, oltre 100 calciatrici professioniste hanno inviato una lettera alla FIFA per chiedere di abbandonare la partnership con la compagnia petrolifera saudita Aramco.
Critiche che derivano dal comportamento dell'Arabia Saudita in materia di diritti delle donne e delle persone LGBTQ+, ma anche per questioni climatiche, essendo Aramco una delle maggiori compagnie petrolifere al mondo.
In risposta alla lettera aperta, la FIFA ha sottolineato che i ricavi generati da queste partnership vengono reinvestiti nello sviluppo del gioco femminile, tanto da definirli il "motore principale" della sua crescita.
In buona sostanza secondo Gianni Infantino, Presidente della FIFA, pecunia non olet.
E’ lo stesso personaggio che durante i Mondiali di calcio maschile in Qatar, molto criticati per l’impiego di manodopera a bassissimo costo e in scarsa sicurezza nella costruzione degli stadi, arrivò a dire: "Oggi mi sento qatariota, mi sento africano, mi sento arabo, mi sento gay, mi sento disabile, mi sento lavoratore migrante".
Ho come l’impressione si fosse dimenticato un aggettivo. Indovina quale! (La risposta è nell’ultima nota di questa newsletter)4
È tutto per questo numero di Perbacco! Una puntata rivolta all’eternità, come sempre scritta con il cuore. Lo stesso ❤️ che puoi cliccare giù in fondo se ti è piaciuta questa puntata. Puoi anche condividerla con chi potrebbe apprezzarla.
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Alcuni dati sulle cremazioni e i loro effetti sono stati pubblicati su Repubblica.it lo scorso aprile.
I dati sul mercato globale delle sepolture verdi sono consultabili qui.
Del vino inglese simile allo Champagne ne ha scritto più diffusamente il Washington Post.
Un aggettivo per il capo della FIFA Gianni Infantino? Birichino ovviamente! E quale sennò?
Grazie mille Antonio, tutto molto interessante! Anche io opto per diventare un bell’alberello ai cui rami appendere un’altalena per le prossime generazioni.
Bellissima newsletter! Non ne avevo proprio idea. Sperando che le leggi in Italia cambino, la terramazione sarebbe la mia scelta. In caso contrario, anche l'urna per l'alberello non sarebbe male. Sapere che il mio corpo possa essere coscientemente utilizzato per dare vita a qualcosa di nuovo, invece che diventare terra generica, sarebbe bellissimo!