Te lo do io lo stadio! Di legno
👨🏻💻 Perbacco! #1- Breve ricognizione su come il Calcio (non) fa i conti con la sostenibilità ambientale, tra campioni senza scrupoli ed idee innovative.
Ciao! Sono Antonio Di Bacco e questo è il primo numero di Perbacco! Sono un consulente di Marketing e Comunicazione che aiuta le aziende a crescere adottando soluzioni innovative e sostenibili nel tempo, anche per il nostro pianeta. In questa newsletter troverai spunti e riflessioni su società, economia, marketing e comunicazione nell’era del cambiamento climatico. Cominciamo!
Il campionato di Serie A è tornato a pieno regime, dopo la parentesi in Qatar, tutt’altro che encomiabile sotto molti aspetti, sia ambientali che sociali.
Nel frattempo l’Arabia Saudita ha fatto acquisti con Cristiano Ronaldo che si è accasato a cifre vertiginose con l’Al-Nassr, continuando l’opera di sportwashing (ripulire l’immagine di un paese nemico dei diritti umani, sfruttando lo sport), iniziata con Lionel Messi qualche mese fa, diventato ambassador dello stesso paese Arabo.
Con queste premesse è evidente che il binomio calcio e sostenibilità è ancora lontano dal diventare credibile. Vediamo come si sta muovendo a proposito del cambiamento climatico.
Calcio e questioni ambientali
Se è vero che il pesce puzza dalla testa, la UEFA purtroppo non fa eccezione.
L’organo a capo delle federazioni calcistiche europee ha formalmente aderito alla campagna delle Nazioni Unite Race to Zero, con l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra del 50% entro il 2030 per tutti gli eventi organizzati, per arrivare alle emissioni zero entro il 2040. A giudicare dal Respect Report pubblicato a ridosso del Natale, in realtà la strada è ancora lunga, con azioni di portata ancora limitata. Le singole iniziative per la riduzione dei rifiuti e degli sprechi durante le partite di calcio, così come le campagne pubblicitarie per sensibilizzare verso il cambiamento climatico, sono ancora poca cosa.
Anche le Linee guida per le infrastrutture sostenibili rilasciate a fine 2022 sembrano più una dichiarazione di buoni propositi che uno strumento concreto per agire. Siamo lontani dal ridurre concretamente l’impronta sul pianeta, specie se si pensa alle emissioni generate per i viaggi in aereo, vero tallone d’Achille per il calcio professionistico.
L’Inghilterra ci prova
Tra i movimenti calcistici nazionali, quello inglese sembra essere più attivo rispetto ad altri. Il Forest Green Rovers (3a divisione inglese), il primo club al mondo ad essere carbon neutral, si dichiara orgogliosamente l’unico football club al mondo completamente vegano. Monitorano costantemente il loro impatto ambientale, cercando soluzioni più sostenibili su trasporti, energia, cibo e gestione dei rifiuti duranti gli eventi calcistici, oltre alle magliette da gioco ricavate dall’uso del bambù, fondi del caffè e bottiglie di plastica.
Il progetto più recente, appena approvato ufficialmente, è quello dedicato al nuovo stadio che sarà interamente in legno: l’Eco Park progettato dagli architetti di fama mondiale di Zaha Hadid. Avrà 5000 posti a sedere (fino a 10.000 con alcuni lavori a basso impatto) e sarà incastonato in un’area verde di 1700 metri quadrati, con stazioni di ricarica per i veicoli elettrici, alberi e siepi piantati per favorire la biodiversità.
Si stima che l’Eco Park porterà 150 milioni di sterline all'anno nell'area, generando fino a 5.000 nuovi posti di lavoro, ospitando 38.000 mq di uffici e 18.000 mq di spazi industriali dedicati ad aziende che lavorano nell'economia a zero emissioni.
Un approccio decisamente in linea con la necessità di essere sostenibili sul piano economico, ma anche sociale ed ambientale.
E i grandi club che fanno?
Tra le squadre di prima fascia più attive sul tema ambientale nei vari campionati troviamo:
Manchester City - Oltre ad aver già testato all’interno del proprio stadio l’uso di tazzine bio a base di wafer e un menù senza carni animali, ha completato il suo immenso centro sportivo con un impianto di riciclo che risparmia fino all’83% dell’acqua. Nel suo centro sportivo da 200 miliardi di € ha trasformato 30 ettari di terreno in campi fioriti e zone per sostenere la fauna selvatica locale
Real Betis Siviglia - Nell’ambito del progetto Forever Green attivo dal 2020 è diventato Carbon neutral con installazione di 25 turbine eoliche da 3 MW in Costa Rica
Werder Brema - Ha investito nel fotovoltaico con 200 mila celle solari installate allo stadio ed energia sufficiente per 300 appartamenti
Juventus - Nel suo bilancio di sostenibilità si elencano i progetti di inclusività sociale e riduzione dell’impatto ambientale su cui la società sta investendo. Tra questi l’impegno a piantare 100 alberi per ogni goal segnato (30.000 alberi in totale nella stagione 21/22) e l’utilizzo da questa stagione di energia elettrica proveniente esclusivamente da fonti rinnovabili per i propri impianti e uffici.
Le note difficoltà di sostenibilità finanziaria del sistema calcio non dovrebbero essere un fattore bloccante, anzi dovrebbero essere un motivo in più per impegnarsi a rivedere processi e prodotti e sfruttare le opportunità rese disponibili dall’economia circolare e dalle innovazioni presenti sul mercato.
La voce dei protagonisti
I calciatori più famosi al mondo, come detto, non brillano certo per vicinanza al tema dei cambiamenti climatici, ma ci sono anche esempi positivi come quello di Morten Thorsby, centrocampista norvegese, alla Sampdoria fino alla passata stagione e ora parte dell’organico dell’Union Berlin.
Thorsby ha fondato We Play Green, un “movimento calcistico ambientalista” che cerca di scuotere il mondo del calcio per sensibilizzarlo verso la transizione ecologica. C’erano anche loro rappresentanti alla Cop27 in Egitto e hanno di recente collaborato con il WWF per la campagna #TeamEarth.
Se pensiamo all’enorme bacino di tifosi che seguono il calcio e alla visibilità che hanno certi campioni, le potenzialità in termini di sensibilizzazione sono enormi. Ma per essere credibili bisogna dare l’esempio per primi, perciò per ora non ci resta che tifare Forest Green Rovers! ⚽
👓 Spunti e appunti
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I migliori leader in azienda? Quelli che sanno dove mettere le mani e non solo gestire persone. Parole di Steve Jobs invecchiate bene. (Inc.com)
🎈E per finire in leggerezza…
La foto di una lucertola dalla gola a ventaglio che fa la guardia al suo territorio. La foto, che ha vinto la sezione Climate nel 2022 del concorso organizzato da The Nature Conservancy, è stata scattata nell'altopiano Chalkewadi di Satara in India da Sandesh Kadur.
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