Zone 30. Per la lode parola ai cittadini
👨🏻💻 Perbacco! #2 - Esperienze di successo per coinvolgere i cittadini nel rendere le nostre città più sostenibili
Ciao! Sono Antonio Di Bacco, un consulente di Marketing e Comunicazione che aiuta le aziende a crescere adottando soluzioni innovative e sostenibili nel tempo, anche per il nostro pianeta. In questa newsletter troverai spunti e riflessioni su società, economia, marketing e comunicazione nell’era del cambiamento climatico. Buona lettura!
Sei mai salito sul traghetto con la bici? E su una scala mobile?
Sono tra le esperienze che ho fatto lo scorso maggio ad Amsterdam e dintorni, dove ho trascorso una settimana in veste di consulente di marketing per un progetto europeo sulla ciclabilità (Handshake). Ho partecipato ad un Immersive Study Tour, con workshop, conferenze e bike tours in giro per la città accompagnati da esperti di ciclabilità olandesi ed in compagnia delle delegazioni della città di Torino e Roma: rappresentanti del comune, della regione, di aziende partecipate e associazioni di commercianti e albergatori.
Insieme abbiamo vissuto l’euforia, data dal senso di libertà di muoversi facilmente in bici facendo a meno dell’auto, e allo stesso tempo lo shock per una situazione che sembra inimmaginabile nelle nostre città, così differenti da quelle olandesi.
Differenze che negli ultimi giorni sono state evidenziate da alcune reazioni alla notizia che Milano dal 2024 diventerà completamente Zona 30, ovvero con limite di velocità a 30 km/h.
Sorvolo sulle stucchevoli polemiche da bar che la politica italiana ci propone regolarmente. Sui vantaggi che una soluzione del genere può portare si è già scritto molto (qui un articolo de Il Post). D’altronde la prima città ad adottare la zona 30 fu Graz in Austria nel lontano ‘92 e molte l’hanno seguita poi, tra cui Bruxelles e Parigi nel 2021.
Ma come si possono coinvolgere le comunità locali a comprendere e co-sviluppare soluzioni in grado di rendere le nostre città più sostenibili?
L’aspetto chiave: ingaggiare i cittadini
Tra gli obiettivi su cui dovrà lavorare la giunta milanese c’è anche quello di ingaggiare la comunità cittadina, ma proprio la comunicazione è uno degli aspetti più carenti per molte città a causa di ragioni organizzative e formative. Nel Municipio di Amsterdam lavorano 100 (cento!) persone per curare le relazioni con i cittadini e mantenere attiva e bidirezionale la comunicazione, coinvolgere i residenti e le comunità locali fin dalle fasi iniziali del processo decisionale.
C’è una figura specifica, lo Street Manager, che si occupa di cercare soluzioni condivise e ascoltare le esigenze di residenti, commercianti locali, persone che frequentano il quartiere per lavoro, così come associazioni di quartiere e organizzazioni per la mobilità sostenibile.
Si tratta di fare cultura e facilitare la partecipazione dei cittadini ai processi decisionali, andando ben al di là degli strumenti tipici delle Amministrazioni locali, come le poco frequentate assemblee pubbliche o i polverosi canali di comunicazione di molti comuni italiani.
L’Amministrazione di Parigi ha organizzato una consultazione pubblica (tramite portale online, via email e anche posta ordinaria) prima di far partire il programma Zone 30, ma ci sono altri esempi di coinvolgimento dei cittadini e non solo su iniziativa dei comuni. Solo per citarne alcuni dedicati alla ciclabilità:
Programmi di addestramento per bambini in età scolare all'uso della bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano per andare a scuola, come successo a Cadiz in Spagna con il BiciCole Programme o a Grugliasco (TO) con GruCo il BiciBus
Attività di sensibilizzazione come le bike parade, passeggiate in bicicletta nel centro delle città organizzate da associazioni di attivisti, come Bike Pride a Torino e quella di Lubiana lo scorso giugno
Il coinvolgimento di campioni dello sport, come successo a Manchester prima con Chris Boardman (ex ciclista britannico, medaglia d'oro alle Olimpiadi) e ora con la campionessa paraolimpica Dame Sarah Storey
Programmi di “nudging” che mirano a cambiare il comportamento delle persone e incentivare l’uso della bici tramite schemi di gamification e incentivi economici. Tra gli esempi quelli di Braga, Istanbul e Tallinn per il progetto Bicification.
Il ruolo attivo dei cittadini può sollecitare e sostenere l’azione di chi si occupa di gestire le nostre città. Forme di apprendimento esperienziale come gli Immersive Study Tour dimostrano che si può agire per innescare il processo, ma i cambiamenti nella cultura e nella mentalità delle persone hanno bisogno di tempo e vanno alimentati e supportati. Amsterdam negli anni ‘70 era una delle tante città zeppe di auto e smog. Ci sono voluti decenni, sperimentazioni e un po’ di coraggio per farla diventare un esempio a livello mondiale.
Ora tocca anche a noi fare significativi passi avanti per un futuro delle nostre città più sostenibile, a partire da una nuova concezione di strada. Non più solo come infrastruttura per le auto, ma come spazio per la mobilità attiva e di relazione e incontro tra persone.
📅 Sullo stesso tema il Covenant of Mayors for Climate & Energy organizza il 25 Gennaio un webinar gratuito: “Citizens’ involvement & urban planning to foster active mobility in cities”. Ci si può iscrivere qui.
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