Un dialogo per capello
👨🏻💻 Perbacco! #12 - Spazzolate climatiche, multipontenzialità tricologiche e una patata con i tasti
Ciao! Io sono Antonio Di Bacco e questa è Perbacco! - la newsletter dedicata a sostenibilità, marketing e comunicazione nell’era del cambiamento climatico. Buona lettura!
Quando arrivo nel salone in cui da anni vado a tagliarmi i capelli, vengo sempre accolto da un sorriso e un caffè.
Poi mi siedo con Umberto e da lì inizia la routine, tra sciampo, taglio, asciugatura e ultimi ritocchi, ma soprattutto inizia la chiacchiera. A volte parliamo di calcio, ma più spesso ne approfittiamo per affrontare argomenti professionali e personali.
Qualche settimana fa gli ho chiesto se esistono clienti difficili e clienti facili. Se è vero che con la tecnica e l’esperienza si possono soddisfare anche le richieste più bizzarre e impegnative, a fare la differenza in realtà è la relazione. Qui il concetto di customer centricity - il cliente al centro - si fa più che mai concreto.
Multipotenzialità da parrucchiere
C’è chi si siede e ha occhi solo per il proprio smartphone, fino a quando arriva il momento di farsi il selfie figo con la nuova capigliatura e le smorfie allo specchio. Sono per lo più le nuove generazioni. In questi casi la prestazione dell’acconciatore sta solo nel taglio.
C’è chi invece, concordato il nuovo look, ne approfitta per sedersi a scelta dallo psicoterapeuta, life coach, consigliere sentimentale, agente di viaggio, esperto meteo.
Proprio il meteo giornaliero è uno degli spunti più frequenti per allargare poi la conversazione all’emergenza climatica nel salone di Paloma Rose Garcia a Sidney, intervistata qualche giorno fa dal Guardian.
Sulle pareti del suo salone c’è un poster con scritto “This salon chats about love, life & climate action.” (Questo salone parla di amore, vita e azione per il clima). Un modo per differenziarsi dalla concorrenza, ma anche per fare cultura a proposito del climate change.
Paloma ha avviato un progetto di formazione chiamato A Brush With Climate (Un colpo di spazzola parlando del clima). Insieme a espertə di clima e scienze sociali ha già formato oltre 400 parrucchierə, fornendogli nozioni scientifiche di base e preparandolə alle possibili conversazioni con i clienti tramite simulazioni e giochi di ruolo.
È innegabile che con parrucchierə ed estetistə il rapporto è molto confidenziale. Incidono non solo le ore periodicamente trascorse insieme, ma soprattutto il necessario contatto con chi mette mano ai nostri capelli. Ecco perché un tema così dibattuto può essere tra quelli per cui le clienti e i clienti sono più propensi ad ascoltare e confrontarsi.
Non è tanto un argomento di discussione con chi è già fermamente convintə che vada fatto ben di più per preservare la salute del nostro pianeta, né con chi all’opposto ignora o vuole ignorare completamente il problema.
La conversazione migliore la si fa perciò con chi vorrebbe fare qualcosa ma non sa come orientarsi, ha qualche dubbio e vorrebbe chiarirlo. In questi casi la discussione spazia dai pannelli solari alla finanza etica.
Paloma e tutte le persone che lavorano al progetto sono convinte che più si parla di cambiamento climatico e più si crea consenso per richiedere e mettere in piedi azioni concrete e correggere la rotta. Difficile darle torto.
Multipotenzialità da capello
Ad Umberto l’ultima volta ho chiesto pure cosa ne fanno dei capelli tagliati una volta finiti sul pavimento. Come prevedibile, finiscono nella raccolta indifferenziata.
Eppure anche qui ci sarebbero numerose vie alternative da esplorare.
Green Salon Collective, un’azienda che opera in UK e Irlanda, mette a disposizione dei saloni un contenitore specifico per i capelli. Raccolgono i capelli dai saloni per poi usarli nel giardinaggio e compostaggio. I capelli sono ricchi di azoto e sono quindi un ottimo fertilizzante biologico perché rilasciano sostanze nutrienti per il terreno, oltre ad assorbire umidità e combattere le erbe infestanti.
La stessa azienda si occupa anche di asciugamani compostabili e di generare energia dai rifiuti chimici, come i residui delle tinte e i vari dispositivi di protezione come i guanti.
Ma i capelli hanno potenzialità variegate.
Tralasciando chi ne fa oggetti di design per la casa, in realtà le ciocche lunghe e sane possono essere donate per creare parrucche a chi ne ha più bisogno. Ne sono un esempio il progetto italiano Un Angelo per Capello e quello inglese Little Princess.
I capelli tagliati più corti possono essere invece trasformati in sacchetti biocompositi per il riciclaggio o servire per trattare l'inquinamento di corsi d’acqua da idrocarburi, oli e polimeri mediante assorbimento.
È quello che fa in Belgio il progetto Hair Recycle che sviluppa programmi di recupero dei rifiuti a sostegno di un'economia circolare.
Una volta raccolti in appositi contenitori, i capelli vengono inseriti in una macchina che li trasforma in stuoie quadrate che possono essere utilizzati per ripulire le fuoriuscite di petrolio o collocate negli scarichi per assorbire sostanze inquinanti prima che finiscano nel fiumi.
In Francia più di 3.000 parrucchieri hanno aderito a Coiffeurs Justes, un'organizzazione che raccoglie i capelli tagliati e li trasforma in bracci galleggianti in grado di assorbire il petrolio riversato accidentalmente in mare.
Quando ad agosto 2020 la nave da carico MV Wakashio si è arenata su una barriera corallina nell'isola di Mauritius, scaricando in mare il proprio carburante, gli abitanti del luogo hanno donato i loro capelli e li hanno impacchettati in sacchi di paglia e tessuto nel disperato tentativo di impedire che il petrolio danneggiasse la fragile ecologia della regione.
In loro soccorso si è mossa anche l’associazione australiana Sustainable Salons, organizzando delle spedizioni per diverse tonnellate di questi salsiccioni galleggianti riempiti di capelli tagliati.
Dalle chiacchiere sul clima durante il taglio agli innumerevoli usi dei capelli, è chiaro che l’azione per il clima passa pure dal parrucchiere.
In effetti a qualcunə una bella lavata di testa non guasterebbe proprio!
👓 Spunti e appunti
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🎈E per finire in leggerezza…
Il risparmio energetico è fondamentale per il pianeta, oltre che per le nostre bollette. Un giovane informatico norvegese ha appena sfornato la sua PotatoP, un computer portatile la cui batteria ha una durata stimata fino a 2 anni. Andreas, tra le altre cose, ci spiega perché gli ha voluto dare questo nome così gustoso.
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Wow! Grazie mille! Super interessante!
Che risorse incredibili i capelli, grazie per tutte le applicazioni di recupero che hai raccontato.