Quando il profitto è perfetto
👨🏻💻 Perbacco! #11 - Marketing e salvaguardia del pianeta nella filosofia di Patagonia
Ciao! Io sono Antonio Di Bacco e questa è Perbacco! - la newsletter dedicata a sostenibilità, marketing e comunicazione nell’era del cambiamento climatico. Buona lettura!
Sono nato in un piccolo paese dell'Abruzzo circondato dalle acque e dal vento, dove da decenni è stata costituita la Riserva Naturale delle Sorgenti del Pescara, a sua volta immersa tra magnifici parchi come quello del Gran Sasso e Monti della Laga e quello della Majella.
Quando ci torno e passo su uno dei ponti sul fiume Pescara, faccio dei lunghi respiri per sentire l’odore fresco e pulito dell’acqua che arriva dalla sorgente carsica a poche centinaia di metri più in là. È come se si riaprissero delle sinapsi andate in letargo tra le polveri sottili della città.
Ho pensato a quella sensazione quando ho letto la notizia della legge firmata dal governo albanese per creare il primo Parco nazionale fluviale selvaggio d'Europa.
Il bacino idrografico del fiume Vjosa è enorme, occupa più di un terzo del territorio albanese e ospita nel suo ecosistema una miriade di specie animali, tra cui alcune a rischio di estinzione.
Scorre per 270 km dalle montagne del Pindo, in Grecia, attraversando stretti canyon, vaste pianure e fitte foreste in Albania, fino a sfociare nel mare Adriatico. È uno degli ultimi fiumi selvaggi d'Europa, privo di dighe o altre barriere artificiali, in cui isole temporanee di ghiaia si formano, crescono e poi si dissolvono. Il fiume non sembra mai lo stesso.
Un percorso di resistenza
Per quasi un decennio alcune ONG, riunite sotto l’iniziativa Save the Blue Heart of Europe, hanno condotto una campagna incessante contro quella che definiscono la "corsa all'oro idroelettrico" nei Balcani, dove i fiumi più incontaminati e ricchi di biodiversità sono minacciati dalla possibile costruzione di oltre 3.000 dighe.
Il 15 Marzo si è arrivati all’agognata firma della legge che preserva parte di questo territorio grazie alla collaborazione tra il governo albanese, le ONG, esperti internazionali, l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura e Patagonia, l’azienda di abbigliamento outdoor.
Dopo anni di lotta, secondo Olsi Nika, idrobiologo e fondatore di EcoAlbania, a cambiare le carte in tavola è stato il coinvolgimento dell’azienda californiana. “Hanno lavorato come mediatori in un contesto in cui le relazioni tra governo e società civile, non erano tra le più amichevoli”.
Il coinvolgimento di Patagonia
L’impegno di Patagonia su questo progetto è iniziato qualche anno fa. Nel 2018 uscì l’appassionato docufilm Blue Heart (44’, visibile su YouTube), che mostra l’ecosistema, i villaggi, le persone, che vivono attorno a questo fiume e che lo difendono come un irrinunciabile pezzo delle loro vite.
A giugno 2022 il Ministro Albanese per la Cultura e l'Ambiente Mirela Kumbaro e l'Amministratore Delegato di Patagonia, Ryan Gellert, hanno firmato un memorandum d'intesa per la creazione del Parco nazionale di Vjosa. Ora la traduzione in legge dell’accordo suggella questo percorso.
La filosofia dell’azienda
A settembre scorso ha fatto scalpore la lettera del fondatore di Patagonia, Yvon Chouinard, in cui ha annunciato: “La Terra è ora il nostro unico azionista”.
Il 2% delle azioni e tutti i poteri decisionali sono stati trasferiti a un trust di famiglia, in modo che i Chouinard possano mantenere pieno controllo sulle decisioni aziendali e sulla missione. Il resto - il 98% delle azioni, per un valore di circa 100 milioni di dollari all'anno in dividendi - è stato assegnato a una nuova organizzazione no-profit, l'Holdfast Collective, che si occupa di attivismo per il clima.
È stato un ulteriore passo verso la trasformazione di un’azienda che fin dalla sua fondazione nel ‘73 ha messo al centro della sua cultura e della sua missione la salvaguardia del pianeta.
Chouinard è stato uno dei primi a produrre abbigliamento con cotone organico, materiali riciclati e manodopera equo-solidale. Nel 2002 è stato co-fondatore di One Percent for the Planet per convincere altre aziende a donare l'1% delle loro vendite per la lotta al cambiamento climatico.
In occasione del Black Friday del 2011 sul New York Times Patagonia pubblicò un annuncio a tutta pagina che invitava i lettori a non acquistare i suoi prodotti: "Non comprate questa giacca", invitando i consumatori a pensarci due volte prima di acquistare e preferire invece la riparazione, il riuso e il riciclo.
La strategia di marketing di Patagonia è stata l'opposto di quella di altri famosi brand e ha portato a risultati fruttuosi nel lungo periodo, con un pubblico fedele ed attento all’etica. Prodotti di alta qualità, narrazione ispirazionale e attenzione all'ambiente sono i suoi principali elementi di differenziazione.
Dimenticate Marte
Ora Patagonia sta cercando di inviare il suo messaggio forse più radicale: che i profitti delle aziende non devono sempre essere destinati al riacquisto di azioni, alle retribuzioni spropositate degli amministratori delegati, agli yacht o a mandare razzi su Marte. Sui suoi canali dice: “Dimenticate Marte. La nostra migliore possibilità di prosperare è proprio qui sulla Terra”. Una posizione forte che si contrappone alle ambizioni di altri imprenditori di fama mondiale.
L’Amministratore Delegato Ryan Gellert è consapevole dello scetticismo di chi guarda alle donazioni e azioni di Patagonia, magari pensando semplicemente ad un brand che fa marketing efficace. Si sono a lungo interrogati sul modo in cui la crescita interagisce con l'attivismo ambientale, o addirittura lo contraddice.
"Per anni sono stato tormentato dalla consapevolezza che la mia azienda, dipendente dall'economia dei consumi, era responsabile di una parte della sovrabbondanza di beni", ha scritto Chouinard in un saggio del 1995. Decise che la sua azienda poteva essere un modello per "guardare lontano e fare la cosa giusta".
Secondo Ryan Gellert, intervistato dal Guardian, "L'idea di gestire un'azienda rigenerativa è la più grande idea di cui siamo capaci, e siamo molto, molto lontani dal realizzarla".
Nel frattempo il loro percorso è uno di quelli che può indicare la strada a chi si interroga sul come compiere i primi passi verso una maggiore sostenibilità ambientale e sociale, oltre che economica.
👓 Spunti e appunti
Quante volte davanti ad una confezione di uova da galline allevate a terra ci si chiede: “Sì, ma chissà in quali condizioni”. L’azienda australiana Honest Eggs Co ha pensato di applicare un contapassi alle proprie galline per dimostrare che sono realmente libere di razzolare. Su ogni singolo uovo viene stampato sul guscio il numero di passi compiuti dalle galline prima di deporlo. Fitbit da fattoria, sperando che non siano comunque galline stressate (La Gazzetta del pubblicitario).
È uscito l’ultimo World Happiness Report, basato sulle risposte raccolte tra la popolazione delle varie nazioni e da alcuni indicatori sulla qualità di vita. Visualcapitalist ne ha ricavato un’infografica accompagnata da una classifica in cui la Scandinavia risulta saldamente tra le prime posizioni dei Paesi più felici. L’Italia? Scorri la classifica per trovarla.
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Creare reel efficaci su Instagram: 10 consigli pratici da parte di Marketing Espresso.
Scrivere buoni contenuti per il web richiede una grande pianificazione, soprattutto se a produrli sarà qualcun altro. Meglio avere le idee chiare su come preparare un Content Brief a prova di malintesi. (KeywordInsights)
🎈E per finire in leggerezza…
Non passa giorno senza che Elon Mask faccia notizia. Meglio godersi la parodia di Elon Maschio, pur se la linea che separa la parodia dalla realtà è MOLTO sottile.
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