Prevedere è meglio che curare
👨🏻💻 Perbacco! #39 - Futuri possibili e futuri preferibili per noi ed il pianeta Terra
Un sondaggio di Ipsos per Euronews condotto su 25.916 cittadini di 18 paesi europei in rappresentanza del 96% della popolazione dell’Unione, conferma che l’emergenza climatica è una priorità da affrontare con urgenza per il 52% degli intervistati, dubbiosi anche a proposito dei risultati concreti raggiunti dall’UE su questo tema.
Se è vero che stiamo facendo ancora poco per limitare il riscaldamento globale a quell’1,5° C fissato dall’Accordo di Parigi, secondo gli scienziati del Copernicus Climate Change Service, l’obiettivo è ancora alla portata. Si tratta di agire concretamente per far diventare realtà quanto vorremmo che accadesse.
Far diventare reale uno scenario possibile, anzi preferibile. In questa puntata di Perbacco! che scrivo mentre sono immerso tra le colline abruzzesi, parliamo proprio di futuri possibili, probabili o preferibili.
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Dal forecast al foresight
Siamo immersi quotidianamente in previsioni di ogni genere, dal meteo all’inflazione, fino alle stime finanziarie trimestrali su cui spesso si accaniscono direttori e amministratori delegati delle aziende.
Vengono spesso indicate come forecast: la previsione di eventi futuri a breve e medio termine basati su dati e tendenze esistenti.
Quando però vogliamo adottare un orizzonte temporale di lungo periodo e identificare opportunità e sfide che si potrebbero presentare, allora parliamo di foresight. In italiano è un termine spesso tradotto come “previsione sociale”, pur se è difficile coglierne tutte le sfumature.
Possiamo comunque definirlo come un approccio olistico alla pianificazione futura che considera una vasta gamma di possibili scenari futuri, inclusi quelli meno probabili o radicalmente diversi dalle tendenze attuali, per dare elementi che aiutino a prendere decisioni strategiche e stimolare l'innovazione.
Di scenari e di futuri ce ne possono essere molti. Lo ha ricordato ad una folta platea Alberto Robiati (Direttore di Forwardto - Studi e competenze per gli scenari futuri) durante l’ultima Creative Morning di Torino dedicata proprio al tema delle prospettive (Perspective).
A proposito di foresight, possiamo riferirci a vari tipi di futuri:
Futuri possibili: comprendono ogni scenario che può teoricamente accadere, indipendentemente dalla sua probabilità. Questi futuri stimolano l'immaginazione e aiutano a identificare un ampio spettro di esiti.
Futuri probabili: sono gli scenari ritenuti più probabili sulla base delle tendenze attuali e delle proiezioni. Forniscono una base per la pianificazione anticipata.
Futuri plausibili: questi scenari potrebbero non essere i più probabili, ma sono comunque realistici dati certi presupposti. Aiutano a esplorare le implicazioni di cambiamenti inaspettati o discontinuità.
Futuri preferibili: rappresentano gli esiti desiderati, quelli verso i quali gli individui o le organizzazioni desiderano attivamente lavorare. Questi futuri guidano la definizione di obiettivi e strategie per realizzare una visione ottimale.
Nel grafico qui sopra vedi riportati tutti questi futuri, con in più anche le “Sorprese”. Sono eventi o sviluppi inaspettati che divergono significativamente dalle tendenze attuali o dalle previsioni.
L’esempio perfetto di sorpresa in negativo è l’epidemia di COVID-19, mentre in positivo possiamo pensare all'accelerazione improvvisa nel progresso e nell'adozione delle energie rinnovabili che si è registrata negli ultimi anni grazie all'efficienza e competitività economica raggiunta dall'energia solare ed eolica, difficilmente prevedibile fino a poco tempo fa.
Le sorprese sono particolarmente importanti perché mettono in luce l'incertezza intrinseca nel tentare di prevedere il futuro e sottolineano l'importanza di mantenere la flessibilità e la capacità di adattamento nelle strategie a lungo termine.
Spegniamo il riscaldamento (globale)
Torniamo al nostro futuro preferibile volendo mantenere il riscaldamento globale entro l’1,5°C. Se prendiamo il 2050 come orizzonte temporale di lungo periodo, quali sono le azioni che dovremmo intraprendere oggi per far diventare realtà quello scenario?
Secondo il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres:
"Dobbiamo ridurre le emissioni del 45% entro il 2030, rispetto ai livelli del 2010. E dobbiamo raggiungere il picco delle emissioni entro il 2025. Entro due anni, inoltre, ogni Paese deve impegnarsi in nuovi piani climatici nazionali allineati al limite di 1,5 gradi e questi piani devono essere sostenuti da politiche e norme solide".
Ora facciamo un passo in più e utilizziamo il backcasting, uno strumento di foresight. Stabiliamo un obiettivo ottimale (limitare il riscaldamento globale al 1,5° C) e determiniamo i passi critici per arrivarci, superando i limiti attuali e considerando innovazioni e cambiamenti necessari.
Identifichiamo così le azioni chiave necessarie e le date fatidiche:
Accelerazione della transizione energetica: entro il 2030, l'80% dell'energia globale proviene da fonti rinnovabili. Questo richiede investimenti massicci in tecnologie solari, eoliche e altre forme di energia pulita, oltre alla dismissione graduale delle centrali a carbone e a gas.
Efficienza e innovazione tecnologica: la tecnologia di cattura e stoccaggio del carbonio diventa economicamente fattibile e viene implementata su larga scala entro il 2040, riducendo le emissioni residue delle industrie pesanti. Parallelamente, l'efficienza energetica nei settori residenziale, commerciale e industriale migliora significativamente grazie all'adozione di standard elevati e all'innovazione.
Riforme agricole e forestali: la deforestazione viene arrestata entro il 2025, e inizia un massiccio programma di riforestazione e di rigenerazione degli ecosistemi naturali, che agiscono come serbatoi di carbonio. Le pratiche agricole sostenibili diventano la norma, riducendo le emissioni di gas serra e migliorando la sicurezza alimentare.
Cambiamento nei modelli di consumo: entro il 2035, la riduzione del consumo di carne e l'incremento di diete a base vegetale, insieme all'adozione di modelli di economia circolare, riducono ulteriormente le emissioni e il consumo di risorse naturali.
Politiche e finanza climatica: gli accordi internazionali rafforzano le politiche climatiche, stabilendo prezzi efficaci sul carbonio e reindirizzando gli investimenti finanziari dalle fonti fossili a quelle pulite. Questo include anche il sostegno ai paesi in via di sviluppo per la transizione energetica.
Sono azioni valide solo sulla carta o qualcosa che effettivamente può diventare realtà?
Dalla Luna alla Terra
Nel 1961 il presidente americano John Kennedy pensò allo sbarco sulla Luna come ad un futuro desiderato, preferito, ma a quei tempi non considerato plausibile a causa della mancanza di sapere, di conoscenze e di mezzi per renderlo un obiettivo concretamente raggiungibile.
Negli anni successivi quel futuro divenne prima plausibile, poi probabile e infine realizzabile nel 1969.
Erano passati pochi anni in fondo, ma la posta in gioco era talmente alta che tutti gli sforzi vennero concentrati verso questo obiettivo. Per questo lo sbarco sulla Luna è un esempio classico di Future Studies.
Si tratta di agire, fare pressioni su aziende, istituzioni e governi (anche tramite il voto) affinché i futuri preferibili diventino reali.
Sostenibilità ambientale e azione climatica, equità e inclusione sociale, benessere e salute globale, innovazione tecnologica responsabile, pace e cooperazione globale.
Tutte sfide complesse, ma che vale la pena affrontare per far sì che nel 2050 la Terra sia ancora il pianeta più ospitale per il genere umano.
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👓 Spunti e appunti
Per rimanere in tema con la puntata: Dagli autisti di elitaxi ai filosofi digitali - Quali saranno le 125 professioni delle città del futuro. (Forbes Italia)
Far “percepire” l’eclissi solare alle persone cieche. Ci provano in Massachusetts l’8 aprile quando il Sole verrà oscurato dalla Luna per la prossima eclissi totale visibile in Usa, Messico e Canada. (La Svolta)
Che succede alla produzione globale di cacao? L’analisi delle cause dell’impennata del prezzo del cioccolato. (Sustainability by numbers)
Billie Eilish contro i musicisti che pubblicano troppe varianti di uno stesso vinile (i Rolling Stones nel 2023 ne hanno fatte addirittura 43): “Quanto spreco per avere qualche soldo in più!” (The Guardian)
Nella scorsa puntata ho inserito in questa rubrica il film Food for profit. Secondo Ferdinando Cotugno nel film “ci sono tutti i modi sbagliati di fare ambientalismo oggi”. La sua recensione su Rivista Studio.
Cartoline dall’antropocene. La mostra a Cesano Maderno dell’artista canadese Edward Burtynsky che indaga il fragile equilibrio tra l’essere umano e il suo impatto sulla natura. (La Nuova Ecologia)
📐 Strumenti di lavoro
LinkedIn non è più solo uno strumento per trovare lavoro, ma una piattaforma per la creazione e il consumo di contenuti.
, HR Business Writing e LinkedIn Top Voice, condivide una serie di consigli per Scrivere post LinkedIn che si fanno leggere.🎈E per finire in leggerezza…
Anthropic Animals, il progetto di AI Art di codicegenerativo che esplora il ruolo degli animali nell’espressione culturale umana.
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Ferdinando Cotugno è riuscito a esprimere con chiarezza il perché mi sono sentito frenato dall'andare a vedere "Food for profit".
Da vegetariano consapevole degli enormi danni dell'industria intensiva e dalle logiche politiche che la favoriscono, credo anch'io che mettersi in posizione oppositiva come fa Giulia Innocenzi allontani la gente dal dibattito e dalle istituzioni europee.
Bella newsletter! Purtroppo per lo sbarco sulla luna è bastato un Presidente che lo ha posto come obiettivo prioritario. Per il clima servirebbe la collaborazione di molti stati, tra l’altro rivali su altri tavoli. Ma io resto ottimista, con la giusta pressione dal basso si può dare la giusta svolta (come in parte sta già avvenendo).