Non ci sono più le chat di una volta
👨🏻💻 Perbacco! #13 - Dalla strategia di marketing di OpenAI e il suo impatto climatico al contributo che Chat GTP può dare agli studi sull'emergenza climatica
Ciao! Io sono Antonio Di Bacco e questa è Perbacco! - la newsletter che, smaltita la pausa pasquale, torna eccezionalmente in versione serale per dedicarsi a sostenibilità, marketing e comunicazione. Buona lettura!
L’hype su Chat GTP ha raggiunti livelli imprevedibili fino a poco tempo fa.
In Italia ha fatto scalpore la sospensione del servizio decisa da OpenAI in seguito all’istruttoria avviata dal Garante della Privacy nei confronti della stessa azienda, ma forse si risolverà a breve, mettendo qualche pezza.
Il clamore globale era però arrivato a fine marzo con la lettera che chiedeva di “sospendere gli esperimenti avanzati di intelligenza artificiale” per dare maggiore controllo e sicurezza agli sviluppi riguardanti l’intelligenza Artificiale.
Reale pericolo o abile mossa di marketing?
Spaventare i clienti
Nei manuali di marketing difficilmente si fa cenno a questa regola.
A ben guardare però, spaventare i clienti non è un problema quando ciò che si vende è la spaventosa potenza promessa dal servizio. È un po’ come se si dicesse: sei proprio convintə di voler usare il mio prodotto? Guarda che è una bomba! E qui il doppio senso calza a pennello.
Come ha scritto anche il Los Angeles Times qualche giorno fa, proprio il monito lanciato sulla pericolosità di questa nuova tecnologia sembra intenzionalmente diretto a creare scompiglio e amplificare ulteriormente l’eco dei media su Chat GTP.
OpenAI ha lavorato per anni per coltivare con cura l'immagine di un team di scienziati umanitari che lavorano allo sviluppo dell'IA per il bene di tutti, e proprio la credibilità che si è costruita accresce la visibilità delle dichiarazioni fatte al proprio pubblico.
D’altra parte il vero business per OpenAI potrebbe essere non tanto o non solo quello derivante dall’uso da parte di milioni di utenti in tutto il mondo, quanto le partnership con aziende di grandi dimensioni, come dimostra quella con Microsoft.
Fomentare la corsa verso l’AI può spingere altre aziende a collaborare per superare la paura di perdere un treno già lanciato verso il futuro.
Sam Altman, il chief Executive Officer di OpenAI, è uno che la sa lunga, anzi lunghissima.
Brillante e precoce imprenditore che a soli 19 anni aveva già raccolto 30 milioni di $ per finanziare la sua prima azienda, a 29 anni nel 2014 è diventato presidente di Y-Combinator, tra i più grandi acceleratori al mondo di startup. Giusto qualche nome: Airbnb, Coinbase, Dropbox, Reddit, Stripe, Twitch, Zapier (qui la lista completa).
Questione di impatti
Se sono prevedibili degli assestamenti e una maggiore regolamentazione e controllo sull’uso dell’AI, sembra comunque già evidente che il suo impatto sulle nostre vite sia paragonabile a quello che hanno avuto nelle decadi precedenti l’avvento del pc, quello di Internet e quello dei social media.
Ma quanto è sostenibile l’impatto generato da Chat GTP e quale contributo può dare alla sostenibilità ambientale?
Guardiamo ai due lati della stessa medaglia. Da una parte l’impronta in termini di emissioni (e non solo) derivanti dall’uso di una tecnologia ad alto dispendio energetico, dall’altra i benefici che questa può portare proprio nella battaglia al cambiamento climatico.
Sostenibilità di Chat GTP
Non è ancora del tutto chiaro l’impatto ecologico ha Chat GTP, ci sono alcuni dati e opinioni di vario genere.
Nel 2019, con modelli di IA molto meno potenti, il MIT di Boston aveva lanciato l’allarme, calcolando che un singolo ciclo di training effettuato per preparare un modello di IA consumava quanto 5 auto in tutto il loro ciclo di vita, dalla fabbricazione alla dismissione. Numero da moltiplicare per l’elevato numero di training e tuning con cui normalmente vengono addestrati i modelli di IA.
Più recentemente qualcun altro si è prodigato in stime da prendere con molte pinze, mentre secondo alcuni esperti del settore l'effetto è da considerare modesto, dato che “il settore tecnologico globale rappresenta dal 2% al 4% delle emissioni di gas serra, e l'IA è una fetta di questo settore.” Punti di vista, a volte forse un po’ di parte.
A questi si aggiunge un recente studio in cui i ricercatori hanno scoperto che nella sola fase di training, ChatGPT ha consumato almeno 700.000 litri d'acqua e che una conversazione media di un singolo utente equivale al consumo di una bottiglia da 500 ml (da moltiplicare per il numero totali di utenti al mondo).
Questo perché la complessa infrastruttura hardware necessaria per far girare questa tecnologia necessita di acqua per essere raffreddata, un po’ come già evidenziato in passato per la tecnologia blockchain.
Concentrarsi quindi solo sulle emissioni di carbonio potrebbe essere restrittivo se vogliamo rendere l’AI più eco-sostenibile.
Di certo sono auspicabili una trasparenza maggiore sull’argomento, misurazione più accurate e la l’uso di fonti di energia a minore impatto ambientale.
Chat GTP per la sostenibilità
Giriamo la medaglia e guardiamo il ruolo che le tecnologie di intelligenza artificiale e di elaborazione del linguaggio naturale, come ChatGPT, possono svolgere nel far progredire la nostra comprensione dei cambiamenti climatici e nel migliorare l'accuratezza delle proiezioni climatiche.
ChatGPT può essere utilizzato in diversi modi, tra cui:
la parametrizzazione dei modelli usati in climatologia per per simulare le interazioni tra l'atmosfera terrestre, gli oceani, la superficie terrestre, la biosfera e la criosfera
l’analisi e interpretazione dei dati e la generazione di scenari futuri in modo da migliorare l'accuratezza delle proiezioni climatiche
la creazione di snippet di codice su misura (es. in linguaggio Python) a supporto delle ricerche scientifiche che ormai ne fanno largo uso, identificando gli errori di sintassi e offrendo possibili correzioni, e spiegando sintassi complicate o poco familiari per facilitare il processo di apprendimento a ricercatori più esperti di clima che di programmazione
più in generale per aumentare la capacità di traduzione e revisione, scrittura e diffusione degli studi sul global warming, sfruttando la sua duttilità nel rendere più accessibili molte informazioni di carattere scientifico attraverso l’uso di registri linguistici di carattere divulgativo.
Nel fare tutto questo si devono tener presente anche i limiti di questa tecnologia. In particolare la possibilità che Chat GTP generi informazioni false o inventate a causa della limitata accessibilità a set di dati aggiornati e la mancanza di affidabilità nel prendere decisioni, ambito in cui l’intervento umano rimane essenziale.
Siamo appena all’inizio di una nuova era, l’unica cosa chiara è che non ci sono più le chat di una volta.
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