Matti da LEGOare
👨🏻💻 Perbacco! #25 Innovazione, creatività e inclusione sociale costruita sui mattoncini
Ciao! Io sono Antonio Di Bacco, mi occupo di strategia, marketing e comunicazione. Nella puntata di oggi mettiamo insieme un po’ di pezzi. Partiamo subito.
Leggere con i polpastrelli. Chiudere gli occhi e cercare di capire ed interpretare dei puntini che scorrono sotto le dita per vedere senza vedere.
È l’esperienza che ho fatto da Camera, il bellissimo centro di fotografia attivo ormai a Torino da diversi anni, quando ho visitato qualche settimana fa la mostra su Dorothea Lange e qualche tempo prima quella su Eve Arnold. Se questi nomi non ti sembrano familiari forse lo saranno alcuni dei loro scatti come quelli che vedi qui di seguito.
Avrai notato pure quei pannelli montati appena al di sotto delle fotografie più famose. Riproducono le foto esposte appena sopra secondo il sistema Braille.
Inclusione significa mettere un ipovedente nelle condizioni di godersi una mostra fotografica e magari far riflettere pure chi non ha problemi di vista ma vuole sperimentare altri linguaggi.
È lo stesso principio che ha seguito LEGO, la nota marca di giocattoli i cui mattoncini sono famosi in tutti il mondo.
Lego Braille
Qualche giorno fa LEGO ha annunciato che renderà disponibili per tutti il nuovo kit di Lego Braille (era tra gli Spunti e Appunti nella scorsa puntata di Perbacco!).
Dopo il grande successo dei kit distribuiti in prova nel 2020 dalla Fondazione LEGO alle organizzazioni specializzate nell'educazione dei bambini con problemi di vista, e i positivi feedback ricevuti da educatori, genitori, nonni e bambini, dal 1° settembre il kit è disponibile su Lego.com per i mercati anglosassoni e francofoni. Lo sarà anche in altri paesi come l’Italia dal 2024.
I mattoncini non sono in realtà molto diversi da quelli standard, anzi sono completamente compatibili con gli altri prodotti LEGO, ma i perni su ciascun mattoncino sono disposti in modo da corrispondere ai numeri e alle lettere del sistema Braille, con la versione stampata del simbolo o della lettera sotto i perni.
Il set include anche due piastre base su cui costruire, il tutto fornito in una confezione con goffratura Braille. Per migliorare l'esperienza di gioco e supportare lo sviluppo delle abilità pre-braille, l’aziende ha reso disponibili anche una serie di spunti di gioco per iniziare ad orientare, attaccare e impilare i mattoncini attraverso giochi molto amati come Sasso, Carta e Forbici e coinvolgere tutti i membri della famiglia o gli amici.
In aggiunta l’azienda ha dichiarato che d’ora in poi tutte le confezioni Lego avranno sempre le istruzioni anche in formato audio e braille.
Un esempio di inclusività da parte dell’azienda di giocattoli con il più alto fatturato al mondo.
Fattori critici di successo
Tra i punti di forza di LEGO, fin dalla sua creazione, c’è sicuramente l’innovazione continua.
Poco dopo il lancio dei primi mattoncini LEGO nel 1949, il fondatore Ole Kirk Christiansen e suo figlio Godtfred si resero conto che il prodotto andava migliorato.
Quei mattoncini erano del tutto simili a quelli lanciati 2 anni prima da un produttore di giocattoli inglese, Hilary Page, con i suoi Self-Locking Building Brick. Avevano in origine una fessura laterale che doveva servire per inserire finestre ed altri elementi di gioco e consentire una certa flessibilità nell’incastro, ma questo li rendeva meno stabili e robusti.
Negli anni successivi tolsero quella fessura laterale e cambiarono anche la parte inferiore dei mattoncini inserendo dei canali (i 3 cilindretti presenti sotto il mattoncino) in modo da facilitare l’incastro e renderlo più stabile e sicuro.
L’attenzione al prodotto non fu l’unico fattore critico di successo rispetto alla concorrenza. A fare la differenza fu una diversa concezione del giocattolo. Non più un pezzo unico, ma un elemento di un sistema.
Dal 1963, cioè da quando sono realizzati in la plastica ABS (materiale atossico, meno soggetto a deformazioni e perdita di colore, più resistente al calore, agli acidi e ad altri agenti chimici), ogni set di mattoncini e ogni singolo mattoncino è compatibile con tutti gli altri, anche se acquistati 60 anni fa.
Un prodotto iconico, che ha saputo crescere nel tempo stringendo collaborazioni strategiche con altri marchi e prodotti di grande successo come Star Wars, Harry Potter e Marvel e tramite un racconto di marca avvincente che ruota attorno alla creatività, all'immaginazione e alla costruzione. Basta dare uno sguardo ad alcune delle sue pubblicità più riuscite e divertenti.
Un’azienda capace di intercettare bisogni e servire segmenti di clientela tra i più disparati. Dai Duplo per i più piccoli, con elementi modulari più grandi, a quelli per i più maturi con le serie LEGO Technic e LEGO Mindstorms, caratterizzate da elementi più complessi e funzioni personalizzabili. Fino ad arrivare ai LEGO Serious Play, un metodo finalizzato a sviluppare il pensiero, la comunicazione e la risoluzione di problemi complessi di gestione aziendale proprio attraverso l'impiego del gioco di costruzioni.
Una dimostrazione di grande creatività, con idee raccolte anche con il coinvolgimento del pubblico tramite la piattaforma LEGO Ideas, dove i fan possono proporre e votare nuove idee di set e sentirsi ancor di più parte di una comunità.
Tutto perfetto?
Non proprio. Nel corso degli anni LEGO ha dovuto rispondere a critiche, proteste e far fronte a petizioni firmate da migliaia di attivisti.
Nel 2014 una petizione online di Greenpeace, con un video di grande impatto realizzato proprio con le minifigure di LEGO, ha indotto LEGO ad abbandonare la partnership con Shell, il cui brand compariva da decenni nei set con modellini di auto, camion e stazioni di servizio.
Sempre nel 2014 ricevette critiche per la mancanza di rappresentanza femminile nei suoi set e nelle sue minifigure. Furono superate lanciando il set Research Institute con tre scienziate donne, seguite nel 2017 dal LEGO Set Donne della NASA.
LEGO Minifigure in sedia a rotelle fu lanciato nel 2016 anche grazie alla petizione #ToysLikeMe che raccolse oltre 20.000 firme.
Di segno completamente opposto le recenti richieste di boicottaggio ricevute da LEGO (ma anche da altri brand come Target, Bud Light e Jack Daniels) per il sostegno alla causa LGBT+ e il lancio del set Everyone is Awesome (Ognuno è meraviglioso).
Un punto aperto
Rimane una criticità l’impatto ambientale dei mattoncini giocattolo, realizzati in plastica e quindi ricorrendo a fonti fossili.
Il nodo cruciale per l’azienda è produrre mattoncini LEGO da fonti più sostenibili senza compromettere la qualità o la sicurezza. Significa sviluppare materiali completamente nuovi senza snaturare un prodotto che fa della sicurezza e resistenza del tempo un elemento cardine della propria offerta.
Sono in fase di test dei mattoncini realizzati con plastica riciclata e sono già in circolazione elementi realizzati in bio-polietilene (bio-PE), una plastica morbida, resistente e flessibile derivata dalla canna da zucchero brasiliana.
L’azienda dichiara che “circa la metà di tutti i set LEGO sono progettati per contenere almeno uno di questi elementi a base vegetale”, che però non è biodegradabile proprio perché “vogliamo che i nostri prodotti siano durevoli e sicuri per generazioni di bambini”
Altri impegni riguardano la riduzione della CO2 e dei rifiuti, il miglioramento degli imballaggi, il riciclo dei giocattoli.
Giocare bene
Il nome LEGO deriva dall'unione delle parole danesi "leg godt" che significa "gioca bene".
Il noto artista Ai Weiwei ne ha fatto una forma d’arte. Qualche mese fa ha esposto al Design Museum di Londra un’opera realizzata con 650.000 mattoncini Lego e che ricostruisce uno dei dipinti di Monet dedicati alle Ninfee.
Altri fan hanno costruito opere pazzesche con i mattoncini. Riproduzioni del Kennedy Space Center, interi stadi di calcio e quartieri cittadini, chiese con tanto di fedeli in preghiera, navi, portaerei, astronavi, auto in dimensioni reali, fino ad una casa a grandezza naturale - con tanto di bagno funzionante, doccia calda e letto scomodissimo - costruita con 3,3 milioni di mattoncini di plastica. Le trovi tutte qui.
Dimostrazione del grande valore del brand, pienamente consapevole che il mondo si cambia anche giocando. Innovazione, creatività e inclusione sociale costruita sui mattoncini.
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👓 Spunti e appunti
Trovata una mutazione naturale nelle mucche da latte portoricane. E’ così che combattono il caldo estremo.
80 km di tubi sotto Parigi che pompano acqua agli edifici della capitale. Per refrigerare gli ambienti sfruttando l’acqua fredda già a disposizione.
Ma quanto beve ChatGTP? I suoi server sudano parecchio.
Ostrega! Maglioni fatti con le ostriche!
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Gli effetti del cambiamento climatico e i luoghi a maggior rischio su un mappamondo interattivo. (via LetMeTellIt)
Apple ha presentato il suo ultimo Watch come primo dispositivo carbon neutral. La strada è ancora lunga, ma come succede spesso la sa raccontare bene in un video con un ospite speciale: Madre Natura.
🎈E per finire in leggerezza…
La disputa del posto auto in Irlanda. Sasso, forbice o carta? Grandissimi! 😄
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