La bisbEtica domata
👨🏻💻 Perbacco! #31 - Le visioni filosofiche sulla tecnologia, l'etica del design e il loro impatto sul presente e sul futuro
Le ultime vicende che hanno riguardato OpenAI, l’azienda sviluppatrice di ChatGPT, che nel giro di pochi giorni ha licenziato e riassunto il suo CEO e cofondatore Sam Altman, hanno riportato di nuovo al centro dell’attenzione le due opposte visioni sulla tecnologia e il suo futuro.
Come ha riportato con dovizia di particolari Pietro Minto -
- su Il Post, tra le ipotesi più accreditate alla base dello scontro tra i vari membri del Consiglio di Amministrazione di OpenAI c’è l’appartenenza a due fazioni filosofiche diverse.Da una parte l’altruismo efficace (EA - effective altruism), che mira a massimizzare il bene per il maggior numero di persone, considerando anche il lungo termine e le future generazioni. Al contrario, l'accelerazionismo efficace (effective accelerationism, spesso indicato con la sigla “e/acc”) rappresenta una filosofia più ottimistica, sostenendo che l'intelligenza artificiale e lo sviluppo tecnologico accelerato porteranno a un futuro migliore per l'umanità.
L'e/acc sostiene che l'intelligenza (naturale o artificiale) sia fondamentale per il progresso e che il sistema capitalistico sia una forma di intelligenza. Questa filosofia è nata nel 2022 come reazione all'altruismo efficace e ha guadagnato popolarità nella Silicon Valley, influenzando figure di spicco a capo di fondi di investimento e acceleratori di startup tra i più importanti al mondo.
Sembrano questioni piuttosto teoriche, ma di fatto hanno riflessi evidenti sul modo di condurre aziende con un grande impatto sull’economia e quindi la società globale.
Ma le scelte etiche, di business e sviluppo tecnologico, influenzano più o meno consapevolmente il nostro quotidiano da ben prima che l’AI arrivasse ai livelli di notorietà attuale. Riguardano anche questioni pratiche come prenotare un hotel, un biglietto aereo, acquistare un vestito o un libro online.
Benvenuta, benvenuto, io sono Antonio Di Bacco e questo è il trentunesimo numero di Perbacco! - la newsletter su sostenibilità, etica, marketing e comunicazione. Se non lo sei già, puoi iscriverti da qui:
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Cosa ti stai perdendo!
È questo il concetto chiave che emerge sempre dopo aver fatto una qualsiasi ricerca per prenotare un alloggio su uno dei siti più utilizzati al mondo per i viaggi. “78% di strutture non disponibili per le tue date sul nostro sito” recita implacabile il messaggio in testa alla lista dei risultati di ricerca. Se apri la mappa visualizzerai una serie di puntini rossi, cioè le strutture non più disponibili. Sulla pagina di un particolare hotel leggerai messaggi come “L’ultima camera in questa struttura è stata appena prenotata”. Insomma, il concetto è: sbrigati prima che sia troppo tardi!
La senti l’ansia che sale?
Se prenoti un volo sul sito di una compagnia aerea low cost prima di arrivare al check-out dovrai fare lo slalom tra una serie di imperdibili e ingombranti offerte per prenotare un’auto, servizi accessori, assicurazioni. Ne hai veramente bisogno? Magari, nel dubbio, meglio acquistare?
Potrei continuare con gli esempi, tra pubblicità difficili da schivare, servizi premium la cui cancellazione comporta passaggi impervi che richiedono perseveranza e pazienza, dati personali raccolti da grandi piattaforme e poi rivenduti a terze parti.
In ambito digitale alcune di queste pratiche sono indicati come dark patterns, cioè tattiche di manipolazione che ingannano e portano gli utenti a compiere azioni che vanno principalmente a vantaggio delle aziende, spesso a scapito dell'esperienza dell'utente.
Modelli che sfruttano la psicologia umana per ottenere profitti, ma possono intaccare il livello di fiducia e il coinvolgimento degli utenti.
Per evitare i dark patterns, i designers dovrebbero dare priorità alla trasparenza, al controllo dell'utente e alle pratiche di progettazione etica, favorendo esperienze positive per l'utente e la fidelizzazione a lungo termine dei clienti più che il risultato di breve periodo.
Design etico
Progettare in modo etico significa prendere decisioni progettuali consapevoli che facciano del bene e non danneggino nessuno, sia intenzionalmente che involontariamente.
Non significa solo fare una buona progettazione. Basta immaginare la progettazione di un videogame così accattivante e coinvolgente da far preferire ai giocatori stare davanti allo schermo invece che vivere la vita nel mondo reale. Ha raggiunto il suo obiettivo di far giocare e coinvolgere le persone, ma ha avuto un effetto collaterale non indifferente.
Progettare eticamente vuol dire considerare non solo ciò che si vuole ottenere e promuovere con un dato servizio o prodotto, ma anche ciò che si vuole evitare. Tenere d'occhio il contesto più ampio, il modo in cui quel servizio o prodotto influisce sulle persone, sulla società e sul pianeta, considerando gli effetti a breve e lungo termine.
Secondo Trine Falbe, tra le massime esperte di ethical design e autrice del libro Ethical Design Handbook, i 3 punti chiave del design etico nell'innovazione, nella strategia e nello sviluppo del prodotto sono uguaglianza, trasparenza e privacy. Dare priorità alla diversità e all'inclusione per evitare pregiudizi, esclusioni e conseguenze negative per i clienti/utenti e la società. Utilizzare pratiche di progettazione non manipolative e una comunicazione trasparente per costruire fiducia, credibilità e relazioni a lungo termine. Rispettare la privacy degli utenti nella raccolta, archiviazione ed elaborazione dei dati per massimizzare la sicurezza, la credibilità e l'etica di tutti i servizi forniti.
Principi che per avere successo e impatto devono essere considerati prioritari in tutta l'organizzazione e a tutti i livelli, non solo da parte dei designers o product managers.
Per dare concretezza ed un metodo di sviluppo progettuale esistono strumenti come l’Ethical Compass sviluppato da Tangible.
Si prendono come riferimento 5 macro-aree da esplorare rispondendo a domande chiave e immaginando gli impatti futuri delle decisioni progettuali e tecnologiche da prendere oggi.
Accessibilità ed ergonomia fisica. Progettare un servizio rimuovendo le barriere d’accesso ed evitando ripercussioni sulla salute delle persone. Domande a cui rispondere: facciamo tutti gli sforzi necessari per rendere il prodotto accessibile? Gli utenti sono esposti a pericoli fisici e/o emotivi a causa dell’utilizzo del prodotto?
Sicurezza. Il progetto deve rispettare la privacy dell’utente con la richiesta solo dei dati strettamente necessari. Le domande chiave: gli utenti hanno il controllo sui propri dati? La profilazione che facciamo è nell’interesse degli utenti?
Inclusione. Il progetto viene sviluppato nel rispetto dell’identità dell’utente. Stiamo prendendo in esame prospettive diverse e utenti diversi? Stiamo involontariamente replicando stereotipi sociali ed escludendo qualcuno?
Fiducia. La trasparenza delle informazioni è importante per essere affidabile. Utilizziamo dark pattern, tecniche di persuasione o dinamiche che provocano dipendenza? L’utente è al corrente di cosa sta accadendo in relazione alle proprie interazioni?
Autonomia e autodeterminazione. L’utente deve essere in grado di fare le proprie scelte, ed automatismi e algoritmi devono essere a supporto, non in sostituzione. Gli utenti possono agire sulle scelte effettuate in maniera autonoma e trasparente? Usiamo algoritmi e intelligenza artificiale in un modo che può nuocere all’utente?
Le applicazioni possono essere molteplici. Se pensiamo alla immagini generate dall’intelligenza artificiale (servizi come Midjourney o Dall-E), significa considerare i potenziali pregiudizi ed errori nel rappresentare persone, garantire che la tecnologia sia utilizzata in modo equo e trasparente, rispettare la privacy e i diritti altrui.
Si possono applicare questi principi e metodi ai social media (qui alcuni esempi applicabili a Facebook, ma facilmente replicabili anche per Instagram o TikTok), ma nel ragionamento possiamo includere anche prodotti e luoghi fisici.
Allbirds ha lanciato il prototipo di scarpa M0.0NSHOT, realizzata azzerando le emissioni di carbonio e distribuendo in open-source e totale trasparenza il toolkit che fornisce dettagli sul design, i materiali, l'imballaggio, la produzione, il trasporto, la fine del ciclo di vita, la misurazione e sequestro del carbonio, i partner coinvolti del progetto.
Un bell’esempio su come anche i luoghi della cultura possono seguire e applicare principi etici nel progettare i propri spazi è quello di Camera Torino - centro espositivo per la fotografia italiana e internazionale - che ha da poco aperto Open CAMERA. La storia della fotografia nelle tue mani. Un’esposizione multimediale permanente dedicata alla storia della fotografia costruita attraverso diversi strumenti, nata dalla volontà di consentire a tutte e tutti, anche alle persone cieche o ipovedenti, di fruire dei testi, delle immagini e dei contenuti digitali.
Se la discussione sugli impatti e gli aspetti etici dell’Intelligenza Artificiale è di fatto appena cominciata, quello più generale sul ruolo della tecnologia digitale quale strumento di sostenibilità esiste già da tempo. Ne è un esempio il Manifesto elaborato in Italia dalla Fondazione per la Sostenibilità Digitale.
Per costruire un futuro migliore serve ragionare sul presente, sviluppare consapevolezza e competenze trasversali, anche a proposito di trasformazione digitale e sostenibilità. Anche tecnologia fa rima con filosofia.
👓 Spunti e appunti
Ha fatto discutere l’ultima sfilata di Balenciaga a Los Angeles che ha preso di mira proprio gli stereotipi del mondo di Hollywood, come la fissazione per il salutismo, la bellezza, la chirurgia estetica e le celebrità. La moda come strumento di critica sociale? (Il Post)
Guardaroba piazzati in strada dove chi ne ha bisogno può prendere abiti e giacche dismesse da chi non li indossa più per ripararsi dal rigido clima invernale. A Stoccolma lo chiamano Wall of kindness, il Muro della gentilezza. (Creative Ads su Instagram)
La campagna dell’Agenzia di Trasformazone Ecologica francese, con il Devendeur al posto del solito consulente di vendita per vendere di meno e riparare e riutilizzare di più. (Ademe su Youtube)
Sempre dalla Francia arrivano i vestiti che crescono insieme ai bambini che li indossano. Fatti con tessuti riciclati. (Le Media Positif su Instagram)
La crisi climatica minaccia la produzione di vino in tutto il mondo, riducendo drasticamente la superficie coltivabile. Un’azienda australiana ha lanciato una serie di bottiglie denominata Tomorrow’s vintage, i vini d’annata del futuro: bottiglie riempite a 3/4 o solo della metà per riflettere la percentuale di regioni vinicole che si prevede saranno utilizzabili entro quell'anno. (Tomorrowsvintage)
Un telefono che garantisce la totale privacy, nessuna interruzione non richiesta e che calcola l’impronta carbonica derivante dall’uso del telefono. La svizzera Punkt lancia il suo nuovo smartphone. (Punkt)
I petroldollari si pigliano tutto: campionati mondiali di calcio, giochi olimpici, Cop28 ed Expo 2030. I grandi eventi si stanno sempre più spostando verso la Penisola Arabica e il Golfo. Ma a quale prezzo? (LaSvolta)
🎈E per finire in leggerezza…
Un’illustrazione che apre letteralmente la mente.
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